martedì, agosto 28, 2007

Riassunto si, riassunto no

Sono piuttosto incerto su come invogliarvi a scrivere il riassunto della partita.
Le alternative che mi vengono in mente sono:

1. Non si fa l'avventura successiva finchè qualcuno non fa il riassunto
2. Chi fa il riassunto riceve un premio in punti esperienza nell'ordine dei 1000-1500 a seconda della completezza.

Credo che opterò per la seconda ma si accettano suggerimenti.
A commento di questo post metterò la decisione definitiva.

martedì, agosto 14, 2007

Ikea - Prima e Dopo

Vittima di innumerevoli disavventure, la giovane paladina ha subito, in breve tempo, anche troppe trasformazioni. Ecco come appare Ikea prima e dopo la sua triste serata.

PrimaDopo
Ikea PrimaIkea Dopo

sabato, agosto 11, 2007

gesta della paladina

Ivi narro le gesta, forse ultime, di Ikea Novalgina, paladina senza macchie e senza paura i cui temerari valore e sprezzo del pericolo la portarono a subire pesanti perdite.
Ma ora vi narrerò dall’inizio la disavventura. Perduti i compagni in un attimo di disattenzione la paladina partì pronta alla loro ricerca avventurandosi in loro soccorso con l’unica compagnia della fida spada.
Il primo ostacolo da scalare era l’enorme albero su cui arrampicarsi per seguire il percorso dei compagni.
Con sforzi e fatica riuscì trovandosi al di sopra della chioma in quella che pareva una smisurata foresta i cui alberi erano i rami stessi del secolare albero. Al centro della piana trovò una pozza d’acqua e dopo averla un po’ studiata e aver capito che trascinava giù con se ciò che vi si immergeva, con sprezzo del pericolo vi si immerse e si trovò in un dedalo di stanze dalle minacciose sembianze e proseguì cauta ma decisa.
Si imbattè in una sala con 8 statue e un enigma da risolvere, passò oltre senza problema alcuno e si trovo in una stanza con acqua scura e sporca e dei sassi su cui saltare per attraversarla. Ingenuamente, presa dalla foga di ritrovare i compagni, non si accorse che i sassi altro non erano che immagini menzognere e saltandovi sopra si trovò nella fredda acqua scura e li sprofondò ritrovandosi non si sa come sopra la tavola di pietra incontrata non molto prima ma, ahimè, la vezzosa paladina si ritrovò dimezzata in altezza . Dal momento che la sua statura era minuta già da prima si ritrovò alta 73,5 cm. Non lasciandosi scoraggiare la paladina rinfoderò la spada troppo lunga e estrasse il pugnale. Tornò alle pendici del grande albero, e date spiegazioni agli anziani accompagnatori che lì attendevano ripartì a scalare l’albero seppur con l’impaccio della minor altezza.
Trovò una stanza con dei faccioni di pietra e un nuovo indovinello. Certa di averlo risolto infilò dapprima la spada e poi un braccio nel faccione. Ahimè quale gesto avventato fu quello.. La paladina perse la mano sinistra e soffrendo un’atroce dolore e perdendo moltissimo sangue tentò di arrestare l’emorragia legandosi il moncherino con una corda. Il tentativo non sortiva alcun effetto e la giovane ebbe un’illuminazione medica, dovuta forse al promettente cognome, e utilizzò la tenda per tamponare la situazione. Il sangue scorreva un po’ meno copioso e riposando un po’ la giovane si curò quanto bastava per poter stare in piedi e trascinarsi a tentoni fino alla pozza d’acqua per tornare in modo rapido fino ai due anziani in cerca di soccorso.
Fiduciosa in Heironeus la giovane sperava inoltre che un nuovo bagno nella pozza oscura l’avrebbe fatta tornare della giusta altezza.Tuttavia il dio doveva essere sordo alle sue preghiere e la sventurata Ikea si trovò nuovamente sulla tavola di pietra ma questa volta cieca, mutilata e nana. Depressa ma non scoraggiata inveì contro Heironeus che l’aveva abbandonata e il dio infido, che in quel momento doveva essersi svegliato dalla pennica, pensò bene di punirla infliggendole altro dolore.La sventurata chiese perdono e si trascinò fino dai vecchi che in qualche modo la curarono ridandole un po’ di forze.
Qualsiasi essere di buon senso si sarebbe seduto a piangere sulle sue disgrazie, ma la valorosa, sfortunata paladina decise che doveva comunque andare in aiuto dei suoi compagni! Chiese l’aiuto del druido il quale legò una corda e delle liane al pugnale trasformandosi in aquila e conficcando il pugnale in cima all’albero.
La valorosa utilizzando acrobatiche abilità, piedi denti e la mano buona,deposti tutti i pesi si tirò in qualche modo fino in cima alla quercia sorretta soltanto dalla ferrea forza di volontà.
Nel frattempo aveva sciolto l’enigma delle 8 statue e sapeva di poter trovare a colpo sicuro il re. Con ottima memoria e un po’ di fortuna ripercorse il tratto già due volte esplorato e giunse alla sala delle statue. A memoria cercò la quinta da sinistra che era la statua del re. L’enigma diceva per non morire tocca la spada del re. Ikea la trovò , la toccò, ma nulla accadde. Allora, forse per il troppo sangue perso e la debolezza eccessiva, forse perché anche il suo cervello si era ridotto alla metà, decise che, dal momento che la statua accanto al re era quella del guaritore, forse avrebbe potuto risvegliarlo in qualche modo.
Avventata fu l’idea della aventurata. Non appena toccata l’elsa della spada del guaritore in pietra venne mutata. A nulla servì aver risolto l’enigma se non fece buon uso di iò che aveva appreso.
Ora gli avventurieri che si troveranno in quella sala vedranno la nona statua di una mezz’elfa nana, monca e cieca vicino a un guaritore!
Esisterà un modo e una persona che cercherà di salvare la valorosa Paladina? Deciderà Heironeus di premiare il suo valore dopo tanta sofferenza? O la sua avventura si conclude in modo mosero ma onorevole in un blocco di pietra?

venerdì, agosto 10, 2007

Alicornose rime già usate

Maestoso Alicorno che ispiri leggende,
reggi il tuo Bert che al cielo si tende!

Grande Alicorno, ti acclamo a gran voce,
rendi il tuo servo alato e veloce.

Pietoso Alicorno, mi salvasti una volta,
or per favor fallo anche stavolta!!

Suoni e canti, leggende e poemi,
Alicorno ti invoco, toglimi i freni!

Corno e ali su testa e schiena
il Re Alicorno mi salva: ne val la pena!!

Su preghiera del Master...

Master mio, che posso far
se le rime non so inventar?

Sono bardo, questo sì,
ma lo sai, è così:

preferisco zufolar
e persino un po' cantar,

so suonar con maestria
e la paura mandar via.

Non si arrabbi qualche ranger
se la mira è un po' scadente,

se per sbaglio l'ho colpita
ed è corsa via impaurita...

Ho voluto un po' tentare
ed il flauto mio usare...

(Non è quel che voi pensate,
ma se credete, Miss, provate!!!)

non ho pensato che Paura
ha effetto sulla creatura

che sangue ancora ha nelle vene
e mi può sentire bene.

Ora, Master, ha sentito?
Non si è un poco pentito?

Le mie rime ho qui esibito
ed il pubblico è sparito

di gran corsa se n'è andato
e già a Bert manca il fiato

per tutti seguirli e rallegrarli
con le rime, che son tarli!!

Se si infilan nella mente,
fan sclerar tutta la gente!

Ora zitto io starò
e per un po' lo sarò.

Larga la foglia che mangio sulla via,
dite la vostra, ch'io belo la mia...

Augurio di salute

I recenti avvenimenti hanno portato ad un ridimensionamento, strutturale e locomotorio, di un personaggio tanto buono quanto ambiguo.
Auguro a Ikea una pronta guarigione e una felice e lunga esistenza.

Mister Master

mercoledì, agosto 08, 2007

Conversione!

Le divinità in Faerun sono diverse da quelli classiche, o per lo meno, quasi tutte. Nella tabella sotto sono riportate le corrispondenze tra i due pantheon. In linea di massima vi chiederei di indicare la vostra divinità attuale e di sceglierne una in linea con l'ambientazione. Ovviamente vedremo poi singolarmente le varie possibilità, ma fin d'ora vi invito a pensarci.
Consultate quindi la tabella sotto e poi fate una visita a questo sito dove potete trovare le caratteristiche di ogni dio.

Divinità classicheDivinità Faerun
BoccobAzuth, Mystra, Savras, Velsharoon
Corellon LarethianNessun cambio
EhlonnnaMielikki
ErythnulCyric, Garagos, Malar
FharlanghnSelune, Shaundakul
Garl GlittergoldNessun cambio
GruumshNessun cambio
HeironeousTorm, Tyr
HextorBane, Loviatar
KordLathander, Tempus, Uthgar
MoradinNessun cambio
NerullCyric, Malar, Talona
Obad-HaiSilvanus
OlidammaraOghma, Sune, Tymora
PelorIlmater, Lathander, Torm
St.CuthbertHelm, Hoar, Tyr
VecnaShar, Velshroon
Wee JasAzuth, Kelemvor
YondallaNessun cambio

Richiesta in rima

Zoccoloso zuffolante zizzanioso bel caprone
risaputo roboante ridacchioso gran beone

dal mio ruolo rilevante che mi rende assai esigente
io ti intimo all'istante di allegrare la tua gente

pubblicando con più post sulla pagina webbosa
tutti i brani che componi siano in rima oppure in prosa

soprattutto ci si aspetta che tu adempia al tuo dovere
di cantar le doppie rime che ci mostri di sapere

quelle che usi ogni minuto dilettandoti a pregare
il grandioso re Alicorno che ti faccia ancor volare

altrimenti ti accadrà un gran brutto dispiacere
che i due resti che possiedi perderanno ogni potere

e appiedato zampettante e dagli amici assai sfottuto
tornerai a camminare solo, triste e bi-cornuto

lunedì, agosto 06, 2007

Camembert: vizi e virtù di un satiro

Camembert si arrabbia veramente solo quando lo si chiama capra o caprone, anche se effettivamente a volte ha comportamenti strani: bela, è vegetariano, scalcia. Se offeso, si scaglia con tutta la sua potenza contro il villano e lo stende con una poderosa testata. Adora le sue corna, sono il suo vanto, anche se un po’ rovinate dagli scontri con gli altri satiri: le contese si risolvono così per loro. Passa ore a lucidarle e nelle occasioni speciali le decora e appende oggetti ad esse; a Natale usa appendere rametti di vischio e campanellini e poi correre dietro alle ninfe.
Oltre a dare testate ai nemici, come ultima risorsa li addenta. La sua dentatura in effetti è molto forte, la cura molto masticando radici adatte e passando più volte al giorno il filo d’erba interdentale. Ama masticare erba ed è molto curioso. In effetti è un po’ vanitoso, però almeno conosce molte piante.
Un altro suo passatempo è suonare, soprattutto flauto e violino. Il primo, più utilizzato, viene sfruttato per incantare e adescare donzelle, il secondo semplicemente come svago. Camembert, Bert per gli amici, è un vero esperto di strumenti musicali: adora la musica e si diverte nel comporre bizzarre melodie con ogni sorta di oggetto che faccia rumore. Sovente si sollazza in concerti con gli altri satiri e gli spiritelli del bosco che, si sa, adorano il suono del violino. Quando non suona canticchia fra sé e sé. Il che potrebbe anche essere fastidioso, per qualcuno.
Odia la solitudine, dovunque ci sia folla lui c’è. E’ sempre allegro e giocoso, gli piace scherzare, bere e divertirsi con le donne (di tutte le razze, non si fa problemi..). C’è da dire che non ha modi molto cittadini, è un pericolo se sotto l’effetto dell’alcool, non si sa mai che cosa potrebbe combinare. Non conosce il valore del denaro, tanto è che spreca tutto ciò che ha. Si trova molto bene con halfling, gnomi, folletti e con le creature silvane in genere. Sebbene vada d’accordo anche con gli elfi, questi ultimi tendono ad evitarlo in quanto per loro fonte di imbarazzo. Malgrado i vizi, riesce simpatico a tutti e per questo riesce sempre ad essere più che informato riguardo a ciò che gli interessa. Usa la magia più come un gioco che come uno studio, preferisce ascoltare la gente parlare piuttosto che leggere un libro. E’ poco paziente. E’ un assiduo frequentatore di localacci e taverne delle città vicine alla sua foresta.
Sebbene non gli dispiaccia la città, anzi lo incuriosisca, quando vuole stare tranquillo si rifugia nella foresta. Come creatura del bosco ha un vero e proprio terrore del fuoco che conosce solo come forma di distruzione. Appena vede una fiammella scappa o, più sovente, cerca di spegnerla in qualsiasi modo, in casi estremi anche solo a forza di sputi, sperando di non aver bevuto troppo alcool.
E’ uno spirito libero, non ha vincoli né legami con niente e nessuno. Non conosce la madre né il padre, non gli interessa nemmeno sapere chi sono, d’altronde fra i satiri si usa così, ci si considera tutti fratelli e basta. Quando nella comunità arriva un nuovo satiro, piccolo o grande che sia, lo si accoglie e basta, senza farsi problemi sulla sua provenienza. La comunità satira non ha gerarchie né capo, le decisioni vengono prese tutti insieme, anche se maggior rispetto spetta alle idee degli anziani e molto spesso sono loro ad avere l’ultima parola sulle questioni comuni.
Quando la città ha chiesto aiuto per i recenti svolgimenti, la comunità non è riuscita a trovare un accordo, si è quindi stabilito che ognuno faccia ciò che ritiene sia giusto fare. Camembert, per curiosità e gioco, ha deciso di correre in soccorso di tutte le donzelle indifese della città. Ha anche un altro motivo per mettersi in viaggio: ha infatti sentito dire, nelle vecchie leggende, che in un bosco molto lontano da lì, si trova un albero con tre foglie magiche. Sono tre foglie d’oro che producono i suoni più belli del mondo, si dice infatti basti sentirne il delicato tintinnio per sentirsi rincuorati e liberi da ogni affanno. Bert ha molta fiducia in tutte le leggende, le storie fantastiche lo divertono e pensa che in ognuna di esse ci sia un fondo di verità. Ha deciso di cercare queste meraviglie della natura (o chissà, della magia?), non per farne tesoro o per guadagnare quattrini, ma semplicemente per poter udire con le sue orecchie questi melodiosi suoni. Non è avido, ma la sua passione immensa per la bellezza e l’espressione artistica più pura, la musica, lo spinge spesso a intraprendere lunghi viaggi alla ricerca di nuovi suoni e nuovi strumenti, sovente dotati di capacità magiche.


“Che bello
Tre chili d’erba al giorno
E un violoncello
E poi la ninfa giusta che ci sta
Ma tutto il resto che importanza ha?

Che bello
Se le ninfe sono due
È anche meglio
Una bottiglia è finita già
E presto un’altra se ne inizierà…”

La prima missione!

Trovato il Padre Albero (ovvero il già Grandfather Tree), il gruppetto di intrepidi Patagarri dovrà tirare fuori tutta l'astuzia e l'ingegno di cui dispone per compiere con successo la missione che gli si prospetta.

Già, ma qual è la missione? Leod (il druido) sostiene che il Padre Albero nasconda un potente artefatto che potrebbe cancellare il vortice nero apparso sui picchi perduti. Tuttavia il vecchio non ha voluto sbilanciarsi descrivendo nè l'oggetto nè le sue proprietà.

I Patagarri hanno già rinvenuto un discreto tesoro, nascosto neanche troppo bene, in una stanza segreta, ma di antichi oggetti magici neanche l'ombra. Eppure sembra abbiano cercato dappertutto.

Quali segreti si nascondono ancora in quelle profondità?
Qual è l'oggetto che Leod cerca? Riuscirà a eliminare il vortice?
E sopratutto, questi luoghi abbandonati, lo sono poi davvero?

giovedì, agosto 02, 2007

The High Forest

Cominciamo a muovere i primi passi in quella che, d'ora in poi, sarà la vostra nuova terra di esplorazione. A breve dovrei riuscire a postare una breve descrizione di quelli che sono i paesi natii di alcuni di voi. In particolare Zniwmolav Beksinstenko e Vesi sono originari di Yartar mentre Oshadogan e Ikea arrivano da Everlund. Di diversa origine è invece il satiro caprone Camenbert (o come tutti dicon Bert) i cui primi peli sono spuntati sui Lost Peaks, luogo di grande tradizione caserecci... ehm.... satira, di grande tradizione satira.

Punti esperienza Extra

Ma solo per chi posta la propria storia, il proprio profilo o delle proprie considerazioni sull'avventura in corso.
Su, forzaaaaaaaa