giovedì, dicembre 20, 2007

Pronti all'avventura

Dove si va ora che avete aiutato la fortezza?

Nel Bosco Segreto?
A casa a Yartar?
Al villaggio dei satiri a vedere cosa ne è stato di Ikea?

O meglio forse fermarsi alla fortezza qualche tempo per addestrarsi in qualche nuovo talento?

venerdì, dicembre 14, 2007

Avventure varie: prima due e poi... di più!

E così eccoci diventati VIP, la Squadra Speciale di Yartar, ufficialmente iscritti nelle liste dell'Alleanza del Nord e dotati di medaglione magnetico di riconoscimento.
La nostra prima missione: correre a Mirabar, una città più a nord nota per i suoi commerci di minerali (e quindi per le attività estrattive dei nani), ad avvertire il regnante, Mr. Mors Rimors, dell'imminente pericolo, consegnandogli una lettera di Bellethe.
Come riconoscere il vero Mors Rimors? Semplice, dovrebbe rispondere correttamente alla domanda "cosa ti ha sussurrato Bellethe durante l'ultimo consiglio dell'Alleanza mentre parlava il sovrano del Lusken?". La risposta corretta è: "Non crederei a quell'uomo manco se vedessi un rothè camminare sull'acqua".
I miei compari sono rimasti piuttosto perplessi di fronte all'affermazione della Baronessa, a quanto pare sono l'unica a sapere cos'è un rothè... Tsz.... Cittadini.....
 
Comunque... Finì che la Baronessa ci assegnò una carrozza, un cocchiere e una guardia del corpo. Si sa che le carrozze e soprattutto i cocchieri fanno sempre una brutta fine, ma le guardie del corpo? La nostra si chiama Tiago De Rhym ed è un giovanottone dell'est, disertore, un po' quadrato e intimamente in lotta contro gli orchi.
Partimmo quindi verso nord e, dopo i consueti attacchi notturni che riuscimmo a sventare, giungemmo infine a Longsdale, una cittadina a metà strada dove ci fermammo a riposare.
Longsdale aveva una caratteristica interessante: da un arco posto al centro della città continuavano a fuoriuscire mostriciattoli, prima due e poi di più, e questa sua caratteristica faceva sì che ci fossero sempre guardie intente a monitorare il portale casomai uscissero i primi due. Znimolaw e Tiago (che un po' di magia se ne intende) diedero un'occhiata sommaria al portale ma non ci capirono nulla, così andammo a rifocillarci alla Locanda dell'Arco e lì conobbi un gran tronco di gnocco halfling che mi raccontò che poco più distante c'era una comunità dei nostri.
Non so come ma convinsi i miei compari a fare una brevissima deviazione nella zona e, dopo una turbinosa notte selvaggia con il mio nuovo amico halfling, scoprimmo che gli halfling erano molto tristi perchè un gruppo di Uthgard insediato in un bosco poco più a nord gli aveva rubato la sacra Pietra della Vita. Gli halfling mi raccontarono la cosa come se io capissi benissimo il problema e alla fine realizzai che si trattava di una pietra gialla che era un dono di Yondalla (ovviamente essendo io devota alla Grande Madre non avevo capito subito...)
Promettemmo di recuperare la pietra, nonostante le proteste di Tiago che puntava i piedi e ululava "Noooo! Gli Uthgard noooooo! Ci faranno a pezzi!!", e ci lanciammo nel loro bosco, dove non fummo accolti benissimo ma riuscimmo comunque a prendere la pietra dopo che Znimolaw ebbe vuotato lo zaino e scoperto di avere casualmente due delle tre reliquie sacre alla tribù.
Effettuato lo scambio, gli Uthgard festeggiarono rumorosamente e ci pregarono, se possibile, di recuperare anche la terza reliquia, la lancia di Longinous, che evidentemente ci eravamo dimenticati nel Padre Albero.
Soddisfatti per la vittoria non cruenta tornammo a Longsdale e sulla via incrociammo una tronca di gnocca a cavallo che si presentò come Aurix "Giovanna" Depesk e si diede fuoco spiegandoci che aveva udito delle nostre gesta e voleva a tutti i costi seguirci. Rimanemmo un po' basiti ma nessuno si osò contraddirla, anche perchè Znimolaw, non appena vide tutto quel fuoco, si innamorò all'istante della strappona psicolabile.
Io e i due piccioni andammo a consegnare la pietra agli halfling, lasciai i due piccioni all'esterno ed entrai nel villaggio con la pietra. Quando uscii trovai una scena a dir poco riprovevole: Znimolaw voleva a tutti i costi entrare nel villaggio per "andare in bagno" e gli halfling non glielo avevano concesso, così aveva convinto Aurix del fatto che gli halfling erano tutti pericolosi criminali e bisognava sterminarli tutti e dargli fuoco, morale della favola: gli halfling puntavano tutti i loro archi in direzione dei miei due compari che, con le mani già piene di fuoco, si preparavano allo sterminio.
Non so bene come ma alla fine i miei due amichetti rinunciarono al confronto e tornammo rapidi a Longsdale, giusto in tempo per vedere degli hobgoblin che uscivano dal portale, prima due e poi...... di più!
Battagliammo alla grande e ovviamente vincemmo noi, sotto lo sguardo ammirato delle guardie di Longsdale che, mentre lottavamo coraggiosamente,  ci guardavano affascinati con in mano un sacchetto di mais scoppiato.
Finita la battaglia ripartimmo verso nord in diligenza, scortati dalla musichetta western di Bert, e decidemmo di puntare subito a Mirabar per toglierci il pensiero della lettera.
La strada proseguiva tranquilla e ci fermammo a riposare in una fortezza che sembrava un castello ma non lo era, Xanthal mi pare. La fortezza era sorvegliata da tantissimissime guardie perchè era un punto strategico che i numerosissimi orchi che abitavano il Bosco Segreto volevano prendere a tutti i costi.
Al solo nominare gli orchi vidi Tiago e Grunt agitarsi visibilmente..... Meglio allontanarci in fretta da questo luogo di pericolo...
Arrivamo quindi a Mirabar, trovammo Mors Rimors e gli consegnammo la lettera, dopo che un confuso e ammiccante Znimolaw gli ebbe chiesto "cosa ti ho sussurrato durante l'ultima riunione dell'AN?".
Ci eravamo appena rilassati dopo aver compiuto la missione quando voci terribili giunsero in città: la fortezza di Xanthal era stata assaltata dagli orchi! Tiago e Grunt non se lo fecero dire due volte: erano già partiti al galoppo. Aurix e Znimolaw partorirono un'idea brillante quanto assolutamente scervellata: dare fuoco a tutto il bosco, accerchiando gli orchi nel mezzo e sterminandoli senza indugio.
Vagamente aiutata da Bert che non vedeva di buon occhio il fuoco, mi opposi fermamente a questa idea e quando anche il saggio Tiago si allineò sulla strategia dei due folli mi arrabbiai di brutto e prima cercai di colpire Tiago con uno spruzzo colorato, quindi con il mio randello pesante ma lui mi diede una leggera mazzata con la spada e così mi arresi, anche se intimamente ero più che contraria! Non si dà fuoco ad un bosco che non può difendersi! Ma improvvisamente mi venne una sensazione strana... Forse il bosco avrebbe saputo difendersi..... Così mi schierai con i miei compagni senza fuoco e le diedi anche io di santa ragione e alla fine vincemmo.... forse? chi può dirlo? alla prossima puntata!

giovedì, dicembre 13, 2007

Intermission

Troppe cose serie negli ultimi post.
Meglio rilassarsi un attimo volando con la mente ai famigerati Bordelli del Calimshan, luogo di perdizione e divertimento sfrenato.

Se siete ancora intenzionati ad approdare in quelle terre, vi consiglio di mettere da parte un pò di soldi. Laggiù non conviene badare a spese...

Regola del Danno Massiccio

E' una regola presente a pagina 145 del Manuale del Giocatore.

Viene applicata sia sui colpi inflitti da giocatori che dai mostri e anche gli incantesimi contano. E' importante notare che la regola, come specificato, si applica sui danni inflitti con un singolo attacco.

Danno massiccio: Se un personaggio subisce un unico attacco così massiccio che infligge 50 danni o più, e non muore sul colpo, deve effettuare un tiro salvezza sulla Tempra con CD 15. Se questo tiro salvezza fallisce, il personaggio muore, a prescindere dai suoi punti ferita attuali. Questo ammontare di danni rappresenta un trauma così forte da uccidere all'istante anche la creatura più robusta. Se un personaggio subisce 50 danni o più da attacchi multipli, e nessuno di questi infligge di per sé 50 o più danni, la regola del danno massiccio non si applica.

ATTENZIONE: I 50 danni sono considerati per una creatura di taglia Media. Per taglie diverse i punti salgono o scendono di 10 in 10, animali e mostri compresi. Per cui non sperate di abbattere un drago con 50 danni... Che poi comunque il Tiro Salvezza con CD 15 è veramente ridicolo...

TAGLIE E DANNI:
Piccolissima: 10
Minuta: 20
Minuscola: 30
Piccola: 40
Media: 50
Grande: 60
Enorme: 70
Mastodontica: 80
Colossale: 90

mercoledì, dicembre 12, 2007

Chiarimento: incatesimi a contatto

Gli incantesimi a contatto usati in combattimento vengono considerati come dei veri e propri attacchi con armi da mischia.

Beh, è quindi?

Prima di tutto gli attacchi con le armi da mischia (come spada, ascia, bastone) non generano attacchi di opportunità. In questo senso andare a "toccare" un avversario non genera un attacco di opportunità.

E perchè?

Il motivo è semplice. Un combattimento in mischia prevede che, mentre si attacca, si sia anche impegnati a difendersi dagli attacchi del nemico. Ogni "attacco in mischia" in fondo è un insieme di colpi e parate. Allo stesso modo quindi un nemico attaccherà e difenderà normalmente sia che si trovi contro un guerriero sia contro un incantatore che stia tentando un attacco di contatto. Si sentirà minacciato allo stesso modo.

Quindi niente attacchi di opportunità su attacchi a contatto?

Di per sè l'attacco a contatto, in mischia, non genera attacchi di opportunità, il gesto di andare a toccare non è pericoloso.
Tuttavia lanciare un incantesimo genera sempre un attacco di opportunità e quindi caricarsi un incantesimo nelle mani mentre si è in mischia è pericoloso.

Si... e quindi, in soldoni?

In soldoni se un incantatore lancia l'incantesimo, fa un'azione di movimento verso il nemico e lo tocca (il tutto avviene nello stesso round) non genera un attacco di opportunità.
Se invece si muove (o si trova già) vicino ad un nemico e lancia l'incantesimo, genera un attacco di opportunità.
In parole povere, il primo caso, è sempre da preferire.


(le stesse regole le trovate descritte a pagina 141 del Manuale del Giocatore)

Al passo coi tempi

Corre l'anno 1372 secondo il Calendario di Harptos. E' l'anno della Magia Selvaggia e sarà un anno di grandi cambiamenti.

Le avventure dei nostri eroi sono cominciate il 1° Kythorn, a Yartar, dove sono stati contattati per il grave problema che affliggeva la città (e che hanno brillantemente risolto). Molti giorni sono già trascorsi e siamo già entrati nel mese di Flamerul ed è più precisamente il 25 di questo mese.

Tra pochi giorni ci sarà la Festa di Mezzestate e i nostri eroi sono solo all'inizio della loro grande avventura.

martedì, dicembre 11, 2007

Il feroce Tiago de Rhym

Il suo nome intero è in realtà Tiago de Rhym Mendoza Escobar Encantados Furentes de la Plaza oh-oh-oh-oh Mucho Secso en la Balera. Viene dall'est, più precisamente da città e paesi corrotti dove è pieno di inganni, tradimenti, incesti e orcofobie. La forza laggiù la fa da padrona, anche se solo dopo il danaro sonante, i complotti interessati, il sesso disinteressato, l'appropriazione indebita di terre, la melassa di Sbergozar, le preziosissime Lumache LungoGuscio e parecchie molte altre cose.

Comunque sia Tiago de Rhym Mendoza Escobar Encantados Furentes de la Plaza oh-oh-oh-oh Mucho Secso en la Balera è arrivato al Nord per... per... Non si sa per.

In fuga perchè ricercato?
In fuga da un amore?
In fuga da qualche aguzzino?
In fuga da un nemico?
In fuga dalle LungoGuscio?

Chi può dirlo? Forse solo lui.

Appassionato di Magia Arcana il giovane Tiago de Rhym Mendoza Escobar Encantados Furentes de la Plaza oh-oh-oh-oh Mucho Secso en la Balera porta lentamente avanti i suoi studi da incantatore, miscelando la sua forza bruta alla sua leggera vena da effemminato studioso.

Quali insidie nasconde la Trama?
Quale mostro gli si parerà di fronte?
Quando potrà ritornare nelle sue terre?
Perchè il bardo continua a cercare di metterglisi dietro?

Troppe domande... mi viene mal di testa...

lunedì, dicembre 10, 2007

"Sono saggio" disse il saggio

Saggio è chi sa di esserlo. Forse.

Comunque sia, per quanto possa sembrare strano, l'idea di appiccare un incendio nel Bosco Segreto pare aver funzionato. Alla faccia di chi dice che Zniwmolav è uno sconsiderato senza cervello.

Ma sarà mica saggio veramente?

Grunt:il sentimentale.

la mia mamma me la cantava sempre prima di andare a letto...


E con gli artigli
e con lo lame
abbruceremo i vostri giacigli
porteremo voialtri alla fame.

Il sague nero sarà levato
gli occhi di fuoco cavati e tritati
il sangue rosso sarà lavato
onorando caduti e morti ammazzati

E solo la rabbia e solo l'onore
guidarci in vendetta insieme potranno
Il vostro dio orbo è il vincitore
voi le vittime di un misero inganno

Canto di battaglia degli Orchi

Vi prenderemo,
vi falceremo,
nell'acqua nera il vostro corpo affogheremo

Le vostre carni
saranno ghiotte,
le mangeremo solo quando si fa notte

I nostri denti,
filati e aguzzi
mentre colpiscono di sangue fanno spruzzi

Assageremo
fegato e ossa
faremo scempio della vittima più grossa

Siam forti e fieri
guerrieri nati
a Gruumsh il dio noi per sempre siamo grati



Gli renderemo
onore e gloria
e spazzeremo via ogni umano dalla storia

Le ossa grandi,
gli occhi rossi
i nostri corpi sono forti e sono grossi

Le nostre asce,
spezzan gli scudi
e i corpi morti li mangiamo solo crudi

Massacreremo
le vostri genti
e abbatteremo anche i guerrieri più potenti

Incendieremo
le vostre case
e canteremo ancora in coro questa frase



Siam forti e fieri
guerrieri sporchi
ma siamo il grande popolo eletto degli Orchi

venerdì, dicembre 07, 2007

Indovinello del Mostro

Imponente la stazza, fetente l'odore,
par uomo deforme, non sente il dolore,
postura un pò gobba, la fronte un pò bassa,
se afferra qualcosa di certo lo scassa

Attacca ogni bestia e ne mangia le carni
i muscoli grossi e di certo non scarni
ha capelli neri e orecchie un pò a punta
ma uccide anche gli elfi e spesso la spunta

I nani ripugna e massacra gli umani
li prende e li scassa tra le grandi mani
bivacca in tribù e per quello che vale
non è troppo alto ma pesa un quintale

Brandisce un falcione e a volte anche un'ascia
se trova una preda non molla e non lascia
e stridono i denti sul grugno da porco
di quella bestiaccia chiamata anche ....

giovedì, dicembre 06, 2007

Uno, dieci, cento, mille... orchi

Nessun prodigandosi a decantar le sue gesta,
mi prendo il fastidio di compir tale impresa,
citando soltanto e facendo al cuor presa,
il luogo in cui andrete a ficcare la testa

Sì pieno è sto loco dell'immondo sangue orchesco
che chi spera d'uscirvi non può che star fresco

Seguir lo fato ove guida

Tempi remoti, ormai persi negli anni
traboccan di mostri, di intrighi e di inganni
la gente conosce paura ed orrore
nemmeno uno solo che scampi al dolore.

Perduti in un mondo che sembra aver perso
le leggi ancestrali di ogni universo
si trovan due amici costretti a portare
compagne di pietra che debbon curare.

Salendo pesanti coi fiati ormai rotti
lamentano il modo in cui sono ridotti
e quando raggiungono il placido piano
riposano tutti, tre donne ed un nano.

Ma poco è il riposo e la via li conduce
in un buio passaggio privato di luce
parandosi innanzi a li quattro spavaldi
pericoli e salti per muscoli caldi

Raggiungon la fonte in un tempio nascosto
affrontan lì un mostro ch'è fin troppo tosto
patiscono colpi e i fulmini vanno
per ben cinque volte ad infliggergli danno

Lo sguardo del nano impotente sì spazia
che assiste gelato ad un colpo di grazia
Ed urla rabbioso "Sei morta bestiaccia!
Ch'io libero torni per darti la caccia!"

Sia stata magia o divina richiesta
in sette minuti la bolla s'arresta
ed usando il favore del velo più arcano
la lotta finisce a favore del nano

S'allietan le pietre, ritornan le carni
curata è la donna che impugna le armi
Si perdon le otto tremende sventure
che avevan gli eroi da molte avventure

Ma il suolo s'infossa, che par terremoto
e anche il più lesto affonda nel vuoto
per nove o più metri si fa la caduta
ma salva è la vita, con qualche bevuta

Ma il cuore rallenta, la testa cammina
si contan le teste, qualcuno indovina
son dieci e mostruose, nessuno s'aggrada
è l'idra quel mostro che sbarra la strada

Perdersi negli occhi d'una donna sì bella

Perdersi negli occhi d'una donna sì bella
avvicina lo spirito alla più grande stella
i piedi si staccano appena da terra
e la testa ed il cuore finiscono in guerra

Combattono a lungo cercando di avere
ragione sull'altro al fin di vedere
ancor da vicino la fiamma splendente
degli occhi brillanti di un verde lucente

Ma il passo rallenta, la testa si blocca
la mano s'arresta, la lingua non schiocca
il corpo è pesante e quasi s'arretra
sentendo le ossa diventare di pietra

Più sibili annuncian la triste sentenza
hai fatto le cose con poca prudenza
e infine ti trovi in un blocco reclusa
che hai visto negli occhi l'astuta Medusa

mercoledì, dicembre 05, 2007

Canto Stonato della Strage alla Rocca

La rocca torreggia nell'arida piana
immobile aleggia una nenia lontana
attendono arpie, affamate brutture
che vengano stolte e gustose creature.

Il nano è un pò duro, pellaccia tenace
ma lento e insicuro, stregato qui giace.
La ladra incantata rimane a sognare
trovando nel canto qualcosa da amare.

Ma druida e guerriero, impavidi stanno
con animo fiero non cedon l'inganno
brandiscon la lama e attaccan felici
per romper la trama che blocca gli amici.

Giganti le aquile che l'elfa richiama
mostrandosi utile ma Duncan reclama
vorrebbe colpire le bestie volanti
ma deve capire, son troppo distanti.

I colpi son forti, le bestie furenti
i fiati già corti, le carni dolenti.
Il cuore pulsante, la bestia punita
la lotta è estenuante e sembra finita.

Ma i mostri hanno a volte, e specie le arpie
sorelle (e molte!) cugine e anche zie
e chiamato a gran voce, con urlo capace
accorre feroce un gruppo rapace.

Il cielo si ingrossa di bestie volanti
brandiscono ossa e bocche sbavanti.
Il gruppo ormai cede e sembra perire
quand'ecco la ladra tornare a capire.

Qualcuno barcolla, qualcuno colpisce
l'ammasso di folla più niente capisce.
Si libera il nano ma dopo collassa
un colpo di mano e la druida si scassa.

Pozioni, incantesimi e attacchi furtivi
per pochi centesimi i colpi ormai schivi
le forze si perdono e cresce il timore
di essere il prossimo a perdere il cuore.

Infine il guerriero, colonna portante
non più tanto fiero, sconquassa pesante
crollando sfinito e di squarci coperto
sul suolo pulito del triste deserto.

E se ancora la sorte, imprevista e veloce,
non è stata la morte ma una lotta feroce,
non vi sia di conforto nessun tipo di vino
ch'è troppo contorto l'astuto Destino.

Ed il prossimo mostro che sbarra il cammino
sarà forse il vostro crudele assassino.
E allora piangendo e torcendo la bocca,
vorrete essere morti nella strage alla Rocca.