lunedì, febbraio 26, 2007

Scheletrici dinosauri

Gli scheletri che recentemente hanno attaccato i Patagarri appartengono a un tipo di dinosauro chiamato Deinonico, spesso erroneamente confuso con il velociraptor. Veloce predatore e implacabile inseguitore questo dinosauro, nonostante la sua piccola (rispetto agli altri bestioni) dimensione, può risultare il più delle volte estremamente letale, specialmente durante gli attacchi di gruppo.

Diverso invece il discorso del fratellone più grosso. Un Triceratopo, sopraggiunto da luoghi remoti, ha devastato le difese dei Patagarri e, non in ultimo, ha trafitto il valoroso bardo con uno dei suoi corni appuntiti. La sua carica devastante si è rivelata un ostacolo insormontabile e una terribile minaccia.

Sconfiggere questi nemici è stata una delle prove più dure per i Patagarri, tanto è vero che ancora non hanno risolto la situazione e uno di loro è morto. Rifugiati nel carretto attendono il momento propizio per uscire, cercando anche di ordinare le idee e trovare nuove possibilità di attacco.

Ma come è possibile che questi dinosauri si siano risvegliati come scheletri e d'improvviso abbiano attaccato la tranquilla città di Solace?
Qualcuno li ha rianimati o è successo qualcos altro?
Questo fatto si lega in qualche modo all'arrivo dei Patagarri o al prossimo Consiglio delle Ombre Nere?
Nella zona esistevano quindi resti di dinosauri risalenti a chissà quale era?
Qualcuno ne era a conoscenza?
Qual è il potere che li anima?

Unico dato certo è la presenza di una certa pietra rossa e lucente all'interno del cranio di ognuno di questi bestioni. I Patagarri sono, dopo innumerevoli prove e sacrificio, riusciti a distruggerne un paio e hanno scoperto che annientando le pietre è possibile deanimare gli scheletri. Tuttavia l'impresa non è così semplice...

Cosa possono fare 3 Patagarri allo sbando e un bardo defunto contro un esercito di rettiloni non-morti?

venerdì, febbraio 23, 2007

Solace, la città sugli alberi

SolaceSolace è la famosa città di Qualinesti costruita quasi interamente sugli alberi. Per molti aspetti ovviamente ricorda un villaggio elfico, ma è a tutti gli effetti un insediamento principalmente umano.

Essendo a ridosso di un complesso minerario importante, Solace possiede alcune rinomate cave dalle quali vengono estratte importanti pietre e polveri usate per creare oggetti magici o componenti per incantesimi. Inoltre la città svolge un ruolo di passaggio per i commercianti che da Pax Tharkas si dirigono a Xak Tsaroth e Crossing.

  • Town Square:
    è la piazza principale della città. Si trova a terra ed è il luogo dove si svolgono feste e cerimonie ma anche commerci e riunioni.
  • Blocksmith Shop:
    è il negozietto della città affacciato sulla piazza, dove gli avventori o gli stessi abitanti possono acquistare interessanti oggetti di fattura magica. E' gestito da un giovane elfo di nome Ilher, molto simpatico e cordiale
  • Grocery:
    drogheria dove è possibile comprare generi alimentari di ogni genere e beni di prima necessità. Edda e Teren gestiscono il grazioso negozio posto sul grosso albero a ridosso della piazza.
  • The Trongh:
    è la taverna per gli avventori e gli stranieri. E' possibile alloggiare comodamente nelle graziose stanze arredate con gusto tipicamente elfico.
  • Park Obelisk:
    è il luogo di maggiore attrattiva. Il grande obelisco è stato eretto dalla popolazione per ricordare la vecchia (e nuova) storia della città. Alla fine di ogni anno, dopo i festeggiamenti e celebrazioni vengono incisi dei piccoli disegni per ritrarre gli avvenimenti principali avvenuti durante l'anno.
  • Tika e Caramon's House:
    è l'edificio, costruito a ridosso di un grosso albero, nel quale vengono accolti i visitatori e dove possono avere dei brevi colloqui con il capovillaggio (Tika) o il suo vice (Caramon).
  • Tika’s Bream House:
    è una costruzione, attaccata alla Tika e Caramon's House, dove vengono ospitati ed accolti gli ospiti speciali. E' usata anche come sala delle riunioni del consiglio cittadino.
  • Inn of the Last Home:
    centro nevralgico della città che si anima in particolare di sera. Al tramonto parte la musica e l'allegria, il vino scorre a fiumi e la compagnia è sempre ottima. E' il ritrovo serale della comunità e il luogo migliore dove trascorre piacevoli momenti.
  • Tika’s house:
    è l'abitazione del capovillaggio.
  • Death pit:
    è il famoso "Pozzo della morte" di Solace. La gigantesca voragine si dice sia senza fondo e per questo è stata sigillata dagli abitanti. E' tristemente nota per la devastazione avvenuta qualche secolo addietro.
  • Cave:
    dove si trovano le miniere dalle quali vengono estratti i preziosi minerali. Nei dintorni è possibile visitare i resti dell'antico castello di Solace.

mercoledì, febbraio 21, 2007

Il MagiCarretto

Il carretto evocato dal medaglione di Shatzy (vedi post) sembra avere singolari poteri magici. Se aperta con la chiave-medaglione la fragile porta d'ingresso può trasformarsi in un varco per una misteriosa e non ben identificata abitazione. I Patagarri vi hanno trovato rifugio nel recente scontro e ora sono in procinto di scoprirne gli strani segreti. La pianta della casa è visibile cliccando sull'immagine qua a lato. Vedremo quali novità salteranno fuori.

martedì, febbraio 20, 2007

Alla conquista di Google - 3° parte

Ancora novità su Google!
Il blog ora primo nelle ricerche per le seguenti parole:

Stondylus

Winghael
Eoghan McAiden

Prima o poi saremo primi anche per parole come "farlocchi"!
Muahahahahahahhaa!!!

lunedì, febbraio 19, 2007

1000 visite!

Le abbiamo finalmente raggiunte!!
E si passa di 2° livello!!
Congratulazioni!!

p.s. Per l'occasione sono stati aperti i commenti a tutti i visitatori!

giovedì, febbraio 15, 2007

Speciale: i Terribili Pasticcioni

Come molti di voi avranno notato, si è accodato al gruppo dei Patagarri un nuovo personaggio, anzi, una personaggia, che trotterella al nostro fianco e si è appena autoeletta patagarra a tutti gli effetti.
Stiamo parlando di Wingael.
Chi è? Cosa fa? Perchè gira con un lupo tempestoso? Come mai ha abbandonato i suoi compagni senza neanche salutarli? Erano così terribili? E perchè avevano un uovo di drago?
Ecco a voi tutte le indiscrezioni sul gruppo a cui apparteneva la nostra nuova ranger: i Terribili Pasticcioni.

Come si nota al primo sguardo, i Terribili Pasticcioni sono una squadra eterogenea, simpatica e amante degli animali.
Il loro capo, tale Duncan Haperol, ricorda subito un grosso cinghiale corazzato, l'unica cosa che distingue quest'ammasso di muscoli anabolizzati dal suino suo simile è la quantità di ferraglia che si porta addosso: armatura, bracciali che si dice lo rendano ancora più potente, un'enorme quantità di armi recuperate dai corpi dei nemici sconfitti e soprattutto un gigantesco, mostruoso spadone a due mani, un'arma che tutti coloro che sono poi periti sotto i suoi colpi hanno imparato presto a temere e che ancora li tormenta nell'oltretomba. La sua abilità nel combattimento è leggendaria e lo spadone che maneggia lo ha protetto più volte dalle proteste anche accese dei suoi compagni, che sono costretti a lunghissime vessazioni psicologiche e fisiche ogni qualvolta trovano qualche tesoro che desiderano tenere per sè.
L'unica persona che ottiene, se non rispetto, almeno indifferenza da questo guerriero spaventoso è la druida Oglamar Claymore.
Si dice che questa elfa dal grande cervello abbia infatti prestato a Duncan una quantità enorme di monete d'oro, per far sì che lui si potesse comprare altra ferraglia con cui ricoprirsi e che il guerriero le sia stato così grato da continuare a trattarla sempre con un occhio di riguardo.
Voci di corridoio ci rivelano che Oglamar sia in realtà la principessa di un regno ormai perduto e che abbia un debole per il tiranno guerriero, ma forse sono solo insinuazioni dovute al fatto che la maggior parte delle volte l'elfa segue senza indugiare il volere di Duncan, specie quando si tratta di usare il suo incantesimo preferito: mani fiammeggianti.
Oglamar la druida è nota anche per la sua abilità di trasformarsi in una bellissima aquila quando meno ce lo si aspetta, tipo nelle fogne cittadine, e per essere la padrona di Elizabeth, un bellissimo e denutrito cavallo bianco che si intravede spesso in giro per i paesi in cui i nostri eroi sono di passaggio.
Elizabeth infatti soffre parecchio di crisi da abbandono, dovute al fatto che Oglamar e compagni spesso e volentieri si dimenticano della presenza della nobile cavalcatura e, quando si presenta la possibilità di un'avventura inaspettata, la scordano in giro per il paese o nella stalla di qualche locanda in cui hanno ucciso e depredato tutti i gestori.
La sua vita è leggermente migliorata da quando è comparso un amico gufo, che ogni tanto scappa dal suo padrone per farle compagnia ovunque lei sia stata dimenticata.
Il gufo è un animale molto intelligente, che si è dimostrato utile in più occasioni, sempre al servizio del suo padrone, tale Desmond.
Personaggio misterioso ed estremamente imprevedibile nelle sue decisioni, Desmond sembra nascondere sotto il suo mantello da viaggiatore e i suoi capelli imbiancati una grande quantità di segreti.
A metà tra un monaco e un druido, preferisce sempre trovare soluzioni alternative al puro combattimento, tra le quali la sua preferita è mettersi al riparo mentre istiga l'amico nano a usare un potentissimo bastone del gelo, in grado di uccidere tutti i presenti in men che non si dica.
Desmond emana tutto attorno a sè un'aria di autorevolezza e tranquillità che a volte è anche in grado di frenare gli istinti violenti di Duncan, ma sospettiamo che si tratti di un astuto camuffamento per coprire i piccoli furti di cui ogni tanto si macchia e per celare la sua vera identità che assomiglia molto a quella di un burlone incosciente.
Tutto ciò è assolutamente smentito dal suo compare nano, un mago desideroso di ricchezze di nome Prudan.
Questo personaggio è in realtà un mago un po' anomalo, sarà forse a causa della sua natura nanica ma Prudan è sempre restio ad usare in combattimento gli incantesimi che ha studiato o le armi che possiede, preferendo agire d'astuzia o di bastone del gelo e conservando le magie minori, come il tocco di affaticamento o quello del ghoul, per colpire commercianti indifesi e alquanto simpatici con l'obiettivo di derubarli e lasciarli in mutande.
Forse per la sua indole delinquente, Prudan ha trovato una compagna altrettanto malvagia: l'affascinante ladra Krisantis, che non esita ad utilizzare le sue arti femminili, raffinate e non, per distrarre l'avversario e sconfiggerlo alle spalle, famoso è stato il suo furto del carretto di un povero mercante che si recava verso Solanthus in vista del Torneo per vendere tutte le sue scorte alimentari.
Grazie a questa appropriazione indebita l'intero gruppo dei Terribili Pasticcioni ha potuto sfamarsi per giorni e giorni nel tragitto tra Garneth e Port O'Call e si è anche fatto un bel gruzzoletto rivendendo quello che era rimasto.
Sono in molti a chiedersi come mai la bella Krisantis abbia voluto unirsi a questo gruppo di vagabondi ma sospettiamo che in realtà la motivazione sia da ricercare, come nei migliori complessi edipici, nella somiglianza tra Duncan e suo padre, tiranno spietato e maschilista che l'ha spinta ad abbandonare il suo villaggio natale.
Completano, anzi, completavano il gruppo dei Pasticcioni un'elfa e un mezz'elfo ranger, perennemente in coppia nonostante le evidenti differenze di razza, vogliosi di combattere il male e i cattivi, chiunque essi siano.
Il mezz'elfo Sasuke, noto per la sua tutina aderente viola da cubista, è sparito in circostanze misteriose tra i cunicoli scavati nella terra in una grotta sotterranea e da allora nessuno ha più avuto sue notizie, mentre l'elfa Wingael, di incredibile bellezza se non fosse per la tremenda cicatrice che le sfregia il viso, è tornata dai Pasticcioni dopo essere sparita anche lei misteriosamente per un certo periodo.
Ai Patagarri ha raccontato di essere stata avvicinata da Jimmy, il presunto licantropo dei Diavoli dell'Ovest, che avrebbe imposto una terribile maledizione legata ad un medaglione su di lei e su Sasuke se non gli avessero consegnato l'uovo di drago nascosto nella sella di Elizabeth.
Wingael però può contare sull'aiuto del suo lupo bianco Kyrill, un cucciolo sopravvissuto alla distruzione del suo branco avvenuta per mano di Duncan e Prudan, che ancora indossano le pellicce ormai marcescenti dei genitori del lupetto e sognano di regalarsi presto un cappellino prodotto con il candido manto di Kyrill.
Il cucciolo, forse sentendo la pressione che soprattutto Prudan esercita su di lui, aveva appena trovato un amico quando Wingael ha deciso di abbandonare il gruppo per unirsi a quello dei Patagarri.
L'amico di Kyrill avrebbe potuto essere infatti il grande lupo di Thokk.
Quest'ultimo è un druido che si è recentemente unito al gruppo dei Pasticcioni, ancora non è ben chiaro il perchè ma ha avvicinato Krisantis al mercato di Crossing offrendosi di aiutarla nello shopping e da allora non sono più riusciti a levarselo di torno.
Completa il gruppo anche un bambino prodigio, un certo Lan Mien, che i Pasticcioni devono scortare nel viaggio verso Pax Tharkas, ma che sembrano dimenticare più o meno volutamente in giro insieme ad Elizabeth.

Riusciranno i Terribili Pasticcioni a non perdersi tra mille e più avventure e a portare a termine questa missione o falliranno miseramente com'è successo con l'uovo di drago?
E quali saranno state le loro reazioni alla notizia della perdita dell'uovo e della sparizione di Wingael?
Ma soprattutto..... si saranno accorti di non avere più l'uovo?
E se sì lo staranno ancora cercando?
C'è pericolo per i Patagarri?

Barca Cigno 3

Geeno ha appena messo mano alle piume magiche di Eoghan e con grande soddisfazione ne ha subito utilizzata una. L'albero, creato dalla piuma, si è schiantato a terra generando un grande frastuono. Questo rumore ha ovviamente attirato l'inattesa attenzione del grosso triceratopo che, caricando ferocemente, si appresta a disintegrare il piccolo halfling.

MM: "Il triceratopo avanza correndo e travolgendo ogni cosa trovi nel suo cammino. La sua corsa è pesante ma veloce e tra pochi secondi ti sarà addosso. A fianco a te la carrozza è aperta e forse puoi fare in tempo a saltarci dentro."

Geeno, preoccupato, si volta per scappare dentro la carrozza ma dopo il primo passo subito si ferma. Con un espressione mista di eroismo ed incoscienza, l'halfing ritorna indietro e, messa mano al gruppetto di piume, punta il gigantesco dino-scheletro e, con inaspettata risolutezza, si prepara a lanciargliene una (ben conscio di essere a qualche decina di metri di distanza).

Geeno: "Ieri forse sarei scappato di fronte a uno schifoso bestione come te, ma non oggi. Ti dimostrerò quanto un piccolo halfing può fare male. Crepa!!!"

Geeno estrae così una delle piume, avendo cura di non sciuparla. Prende la mira come si fa per lanciare una freccetta e... hop! Ecco la piuma scendere lentamente di fronte a lui, fino a posarsi delicatamente accanto ai suoi piedi. Un leggero frush ci fa capire che si è posata.

Una frazione di secondo dopo la piccola piuma si è già trasformata in una grossa barca cigno che, ingrandendosi rapidamente, proietta con decisione Geeno verso la carrozza, permettendogli appena in tempo di tuffarsi dentro la porta spalancata. Evidentemente il piccolo ladro non aveva fatto i conti con la scarsa portata di lancio di una piuma (che non è propriamente fatta per essere lanciata). Tuttavia il grosso triceratopo scheletrico, ormai a pochi metri, si accorge troppo tardi della grossa imbarcazione apparsa dal nulla. Lo schianto è impressionante e la carrozza, travolta da legno, si ribalta di lato quasi capottandosi. La testa di legno del cigno, vicino a una delle ruote, non si capacita del perchè finisca sempre allo stesso modo.

Geeno (con gli occhi pieni di gioia): "Wow! Queste piume-coso sono fantastiche! Ancora ancora!!"

martedì, febbraio 13, 2007

La memoria del bardo

Carissimi Patagarrosi,
 
il post precedente mette in luce una situazione che come voi sapete mi sta molto a cuore ed è per me motivo di grande commozione e sofferenza....
Penso quindi che sia il caso di parlarne approfonditamente tra di noi e decidere come affrontare gli eventuali imprevisti che potrebbero sorgere da qui in avanti.
Il bardo è stato un mio carissimo amico in vita e vorrei onorare la sua memoria al meglio, non importa se dovrò portare sulle mie spalle pesi enormi e gravosi, non importa se dovrò accollarmi problemi che nessun altro di voi vuole gestire. Per Eoghan questo e molto altro.
 
Insomma, come ci dividiamo la sua roba?

Albero Istantaneo 1

La scena questa volta è disarmante! Nella città di Solace, costruita sugli alberi, i nostri ero... uhm... simpatizzanti, stanno affrontando un gruppo micidiale di dino-scheletri. Alcuni Deinonici (ben diversi dai VelociRaptor... specialmente per la velocità) e un gigantesco Ticeratopo stanno dilaniando le carni degli abitanti locali mentre i Patagarri delle Galapagos sono rifugiati in un carretto dalle strane proprietà magiche.

(n.d.a. Il brano seguente è liberamente romanzato ma si riferisce a fatti realmente accaduti)

MM: "Il corpo del bardo è sanguinante e tastandogli il polso vi sembra non ci sia battito. Il suo zaino, notate, è squarciato e qualcosa potrebbe essere caduto fuori durante il suo trasporto."
Geeno: "Raga, io vado fuori, non posso restare fermo qui senza fare niente!!"
Shatzy (preoccupata): "Non andare, Geeno, potresti non tornare!"
Geeno (fiero): "Io... io devo andare, è il mio compito!"
Shatzy (quasi singhiozzando): "Ma... ma... non potrei sopravvivere senza di te... non posso permetterti di uscire!"
Geeno (guardando l'orizzonte): "Non puoi capire... il bardo, dopo il combattimento...."
Shatzy (colpita): "Oh! Ho capito! Vuoi vendicare una sua eventuale morte! Quanto onore in questo piccolo halfing!"
Geeno (scuotendo la testa): "No, è che ha perso della roba dallo zaino, potrebbe esserci qualcosa di valore"
Shatzy (delusa): "Accidenti, pensavo non te ne fossi accorto, stavo per andare io..."

In un lampo Geeno è fuori e, nascondendosi tra l'erbetta (è comunque molto basso), riesce senza farsi notare a recuperare degli oggetti che effettivamente erano andati persi, tra i quali...

Geeno (gli occhi che brillano): "Ma queste... sono le famose piume di Eoghan!!"
Shatzy (da tutt'altra parte): "Improvvisamente ho una strana sensazione..."
Winghael (accanto a Shatzy): "Sento che sta per accadere qualcosa di inquietante..."

Geeno osserva le 6 piume. Poi guarda un deinonico scheletrico intento a dilaniare un cadavere. Poi di nuovo le piume. Poi di nuovo lo scheletro. E poi di nuovo, e ancora e ancora e ancora. Infine, come se gli fosse finalmente venuta un'idea, una strana luce compare nei suoi occhi. Con passo deciso si muove fino alle spalle del mostro dove, fregandosi le mani, si prepara per fare qualcosa.

Geeno estrae così una delle piume, avendo cura di non sciuparla. Prende la mira come si fa per lanciare una freccetta e... hop! Ecco la piuma scendere lentamente sopra l'ex dinosauro, fino a posarsi delicatamente sulla sua colonna vertebrale. Un leggero frush ci fa capire che si è posata.

Una frazione di secondo dopo la piccola piuma si è già trasformata in una gigantesco albero secolare che, ingrandendosi sopra lo scheletro, lo sfonda rumorosamente trasformandolo in migliaia di piccoli pezzettini. Poi, dopo pochi istanti l'albero comincia a inclinarsi in maniera preoccupante verso un lato fino a precipitare rovinosamente a terra, mancando per pochi metri la carrozza di Shatzy. L'halfing, estasiato oltremodo da tutta questa distruzione, osserva la scena festante.

Geeno (esaltato): "Wow! Queste piume-coso sono fantastiche!"

lunedì, febbraio 12, 2007

A volte ritornano, a volte no

Quando ci svegliammo era ormai tempo di abbandonare Irisha e la sua foresta e proseguire nel cammino verso Solace.
L'aria frizzantina non ci disturbava più di tanto e una bella sorpresa ci aspettava sulla strada: Shuro e Wingael avevano aumentato il passo e, complice anche la nostra deviazione dai folletti, ci avevano raggiunti; li informammo così della nostra passeggiata e del fatto che le tracce si erano improvvisamente ridotte a due sole.
Ovviamente tralasciammo l'incontro con i folletti che poteva rivelarsi complicato da spiegare e continuammo insieme il cammino.
Quando finalmente giungemmo a Solace, la città non ci si presentò esattamente come l'avevamo immaginata: a causa di un'inondazione storica infatti gli abitanti della città avevano pensato bene di ricostruire il villaggio interamente sugli alberi e avevano creato una vera e propria città aerea, con tanto di piazze e passerelle per raggiungere tutti i punti del paese.
Affascinati da un tale prodigio dell'ingegneria edile salimmo le scalette che portavano alla piazza principale, dove trovammo una cartina del luogo e un simpatico anziano che ci spiegò, tra chiacchiere e tremolii, come raggiungere la capovillaggio, una donna di nome Tika che aveva il suo ufficio a nord.
Eoghan controllò sulla bussola: puntava invece verso est.
Decidemmo di raggiungere prima Tika per chiedere informazioni su eventuali passaggi dei Diavoli dell'Ovest: parlammo dapprima con il suo sottoposto Caramon, che però non ci fu d'aiuto. Tika invece fu molto più loquace e ci disse di non aver avuto notizia di alcuno straniero passato nei giorni precedenti, poi ci raccontò della storia del paese, della loro economia, basata sul commercio di oggetti magici e degli scavi nella miniera di pietre magiche.
Miniera che guarda caso si trovava esattamente ad est, nella direzione indicata dalla bussola del bardo.
Usciti dall'ufficio di Tika dopo averla molto ringraziata e molto complimentata per l'ottimo villaggio, tornammo verso la piazza principale per discutere delle direzioni da prendere.
Il bardo ci chiese di seguirlo o per lo meno di aspettarlo mentre si direzionava ad ovest dove aveva alcune commissioni da svolgere e non ci volle dire altro.
Shuro sparì e Wingael, in delirio da shopping, si recò a sud per gli acquisti, tornando poi con frecce infuocate, un sorriso rilassato e un appuntamento per cena con il negoziante.
Io e Geeno ci consultammo privatamente e decidemmo di dirigerci verso le miniere: in giornata ci sarebbe stato il Consiglio delle Ombre Nere e Geeno non voleva assolutamente perderselo, la cava indicata dalla bussola poteva essere un buon luogo per la riunione del gruppo.
Mentre camminavamo verso est mi accorsi che il mio medaglione brillava e le parole che vi erano incise risplendevano come fuoco; urlai a gran voce il mio nome e improvvisamente uscirono dei filamenti luminosi e colorati dal ciondolo..... oooooohhhhh! meraviglia e stupore!!!
Quando i filamenti smisero di uscire sentii una delle mie tasche più pesante e ci trovai dentro un gessetto giallo. Stupita guardai verso Geeno e....... improvvisamente sulla sua mano c'era il simbolo delle Ombre Nere! Ma cosa stava succedendo??
In quel momento Eoghan e Wingael ci raggiunsero e immediatamente dal mio medaglione si sprigionò una nuova luce e un attimo dopo.... PUF! apparve un carretto da mercante con pietre e candele e il mio medaglione si trasformò in una chiave! Grande! Ho una casa ora!
Mentre ammiravamo le meraviglie del carretto improvvisamente una folla di gente corse nella nostra direzione e ci oltrepassò spaventata e in preda al panico: erano inseguiti da.... OMIODDIO!!!!!!
Enormi scheletri di Velociraptor inseguivano la gente e la attaccavano!
Ci preparammo all'attacco: Geeno fu il primo a tirare ma i nostri colpi valevano ben poco, le nostre frecce sibilavano passando attraverso le ossa dei bestioni e i nostri attacchi diretti sembravano rimbalzare contro gli scheletri massicci senza nessun risultato.
Tentai un raggio di gelo, l'unico incantesimo un po' utile che conoscessi, verso un raptor ma quello non mi diede neppure il tempo di provarci, azzannandomi deciso.
Feci allora l'unica cosa che una gnoma ladra con un po' di cervello può fare in queste situazioni: aprii la porticina del carretto e mi buttai dentro. Non trovai nulla di utile, era un semplice carretto da mercante. Così uscii e cercai di chiuderlo a chiave. Ma non si chiudeva, anzi.... si apriva! E rientrando trovai al posto del carretto un'accogliente casupola. Maddai!
Sentivo le urla provenire da fuori e così mi misi in ascolto: Wingael stava gridando di aver visto una pietra rossa brillante all'interno della testa di uno dei raptor così corsi a vedere se potevo dare una mano ad estrarla.
E la mano la diedi veramente, perchè mi infilai nel mezzo del combattimento e senza esitare infilai la mia piccola manina nelle fauci spalancate del bestio, che potentissime inflissero alla mia mano destra una ferita terribile e dolorosissima.
Niente da fare.
A proposito di mani, decisi quindi di utilizzare la mano del mago e tentare di rimuovere magicamente la pietra dalla sua sede. Ma non ci riuscii, evidentemente la pietra era magica a sua volta.
La situazione era veramente disperata: il bardo combatteva strenuamente contro 3 velociraptor, Geeno e Wingael erano alle prese con un altro e con un.... ma cos'è? Oh no! un enorme Triceratopo! E sullo sfondo della scena un gigantesco Tirannosauro inseguiva altra gente.
Dovevo fare qualcosa ma con i miei scarsi mezzi non era possibile.
Corsi nuovamente all'interno della casa e cercai qualcosa che ci potesse essere utile, chessò, un bastone contro i non morti... qualsiasi cosa!
Wingael mi seguì e si mise anche lei a ravanare.
Trovammo un bastone e due bacchette: capii immediatamente che una delle bacchette generava l'incantesimo Palla di Fuoco così la presi al volo e uscii fuori seguita a ruota da Wingael: puntai la bacchetta contro un bestio e sparai: l'esplosione fu immensa e un'enorme palla di fuoco iniziò a bruciare il bestio...... che però, come se niente fosse, si girò inferocito e rabbioso.
In quel momento si creò una grande confusione, io sulla porta della casa entravo e uscivo cercando una qualsiasi soluzione sensata, Wingael e Geeno all'esterno continuavano a combattere.
Un bestio mi azzannò e persi conoscenza. Geeno mi salvò immediatamente e mi accorsi che sia il bardo che Wingael giacevano a terra privi di sensi. Wingael era raggiungibile, mentre il bardo attorniato da 3 velociraptor infuriati era decisamente lontano. Insieme a Geeno rimettemmo in sesto Wingael che corse subito all'interno della casa.
Corsi verso il bardo ma il grosso triceratopo me lo impedì rispedendomi immediatamente al mio stato comatoso preferito.
Di nuovo Geeno venne in mio soccorso e mi recuperò correndo poi all'interno della casa, dove ci ripigliammo tutti ingollando le nostre pozioni curative.
Geeno uscì di nuovo ma non fu sufficientemente silenzioso e i dinosauri lo attaccarono mancandolo clamorosamente.
Allora presi in mano (la sinistra) la situazione e mi resi invisibile. Silenziosa come solo Shatzy sa essere arrivai al bardo e lo trascinai via mentre Geeno recuperava gli oggetti che aveva perso durante il combattimento.
Grossi dinosauri si aggiravano tutti intorno a noi ma senza farci notare troppo riuscimmo a rientrare nella casa, dove purtroppo non potemmo fare altro che constatare la terribile perdita del nostro amico bardo.
Ci ritrovammo così, soli e abbandonati all'interno di un carretto, in una città sconosciuta, circondati da dinosauri non morti e probabilmente magici, in compagnia del nostro compagno defunto.
Disperati, debilitati, privi di forze.
Patagarri, ahimè, la strada si fa triste, oscura e perigliosa.

La fine di Eoghan McAiden

Eoghan McAiden per molti era solo un nome, per i Patagarri un buon amico.

Sfortunate circostanze hanno portato alla sua prematura scomparsa il 16 Nightal del 447 CnM (Calendario del Nuovo Millennio). Fino all'ultimo ha combattuto strenuamente e, seppur circondato da letali dinosauri scheletrici non morti, non ha mai smesso di canticchiare. Si è spento dopo essere stato trafitto alla schiena dal corno appuntito di un enorme triceratopo

Ricordiamolo attraverso una sua presentazione e due delle sue brevi composizioni.

Ancora un saluto a una delle colonne portanti del gruppo.

venerdì, febbraio 09, 2007

Richiesta per Geeno

Questa è una richiesta diretta a Geeno, il patagarro più irrequieto del gruppo. Chiedo una sottoscrizione di firme e commenti per convincerlo ad esaudire la richiesta. Grazie a tutti.

Oh Geeno, grande maestro delle arti del pestaggio e dell'assassinio, puoi istruirci sulle sublimi tecniche segrete di cui sei detentore? Raccontaci delle tue gloriose imprese, dei tuoi soprendenti attacchi silenziosi, delle tue improvvisate su minorenni e dei tuoi furti di coperte pesanti, che come ben sappiamo causarono la morte per assideramento di numerose famiglie... Oh Geeno, piccolo halfing grande coltello, svelati i tuoi segreti e raccontaci le tue terribili azioni.

Tuoi stimatori

giovedì, febbraio 08, 2007

Conosciamo i patagarri - 1° parte

Come dire, dei Patagarri si può dire tutto ma non che siano "grandi". E non intendo la grandezza morale o spirituale, ma quella fisica. I patagarri infatti non si distinguono per l'altezza e il peso, ma per molte altre cose (qualcosa ci sarà ben...).

Una breve carrellata sulle razze e classi dei nostri... simpatizzanti (parlare di eroi mi pare eccessivo...)

I Patagarri delle Galapagos:
  • Aineken: elfo mago un pò mozzato
  • Eoghan: mezz'elfo bardo un pò bastardo
  • Geeno: halfing ladro un pò assassino
  • Shatzy: gnoma ladra un pò maga e un pò ninfoname
  • Shuro: gnomo chierico un pò grassoccio

In pratica un gruppo di bambini con due genitori moderni...

lunedì, febbraio 05, 2007

Barca Cigno 2

Eoghan il bardo sa quasi sempre come risolvere le situazioni!

MM: "Usciti dalla botola vi ritrovate in una stanza semivuota, con un letto, un armadio e una stufa. La porta che da sulla piazza è aperta. Dalla botola sentite il rumore di ossa che si avvicina. Gli scheletri stanno cercando di risalire la scaletta."
Shatzy: "Fuggiamo! Presto, alla porta! Poi li chiudiamo dentro!"

Un lampo di geeno improvviso attraversa le menti intorpidite dal poco uso del bardo e della gnoma.

Shatzy ed Eoghan (in coro): "Chiudiamoli dentro la botola!!"
Shatzy (guardandosi intorno): "Cerco qualcosa da mettere sopra la boto..."
Eoghan (spavaldo): "Tranquilla gnoma, userò una delle mie fantastiche piume! Speriamo la sorte ci assista!"
Shatzy (afferrando l'halfing per la collottola): "Le piume!! Presto Geeno, usciamo!!"

Eoghan estrae così una delle sue piume, avendo cura di non sciuparla. Prende la mira come si fa per lanciare una freccetta e... hop! Ecco la piuma scendere lentamente sopra la botola, fino a posarsi delicatamente sul legno. Un leggero frush ci fa capire che si è posata.

Una frazione di secondo dopo la piccola piuma si è già trasformata in una grossa barca cigno che, ingrandendosi in una piccola stanza, si squarcia contro le pareti scagliando ciocchi di legno dappertutto. Ma la botola fortunatamente è ora sovrastata da macerie di legno, impossibile da aprire. Il bardo, colpito più volte, giace a terra ferito. La testa di legno del cigno, di fianco a lui, sembra quasi ghignare.

Eoghan (indispettito): "Umpf! Stupida piuma-coso!"

Barca Cigno 1

Ci troviamo nella Fucina Cittadina dove i Patagarri stanno affrontando le Fiamme di Neraka. Il combattimento è serrato. I nostri eroi stanno affrontando una specie di uomo ardente di nome Tzuno. L'incontro non sta volgendo a favore di quest'ultimo che, colpito da un geyser sprigionato dalla caraffa dell'acqua eterna, ha deciso di ritirarsi. Nella fuga ha eretto un insuperabile muro di fuoco per impedire ai Patagarri di seguirlo.

Shatzy (indispettita): "Accidenti, e ora come lo acciuffiamo?"
Shuro (incerto): "Forse ho qualcosa per creare acqua.. o no... aspetta forse..."
Geeno (impugnando la caraffa): "Potrei pensarci io con la caraff..."
Eoghan (spavaldo): "No, fermi tutti! E' finalmente giunto il momento di utilizzare le mie preziosissime piume! Proverò a usarne una, state indietro!"

Il bardo estrae così una delle sue piume, avendo cura di non sciuparla. Prende la mira come si fa per lanciare una freccetta e... hop! Ecco la piuma scendere lentamente verso il pavimento vicino al muro di fuoco, fino a posarsi delicatamente sulla pietra. Un leggero frush ci fa capire che si è posata.

Una frazione di secondo dopo la piccola piuma si è già trasformata in una grossa barca cigno che, ingrandendosi a ridosso del muro di fuoco, comincia a prendere fuoco e a rinforzare il muro. Il calore nella stanza diventa quasi insopportabile e ora è quasi impossibile proseguire attraverso il muro ardente. Il bardo, sorpreso e deluso, si rivolge ai compagni ammutoliti sollevando le spalle. La testa di legno del cigno, quasi carbonizzata, sembra fissarlo con rimprovero.

Eoghan (indispettito): "Umpf! Stupida piuma-coso!"

venerdì, febbraio 02, 2007

I Patagarri nella foresta di Irisha

Non riesco più a muovermi nè a parlare. Sono completamente immobilizzata.
Poi ad un certo punto ecco spuntare a fianco a noi Geeno e Shuro e improvvisamente riprendo il controllo del mio corpo, mentre Winghael, Eoghan e il lupo ringhioso ritornano nel loro. Geeno ci chiede cos'è successo e rapidamente gli spieghiamo l'accaduto: Seret, Stondylus e Jimmy hanno rubato l'Occhio Celeste (una grossa pietra blu, tipo un diamante) e un uovo di drago che Winghael e la sua compagnia stavano trasportando.

Decidiamo sul da farsi: Winghael non può tornare dai suoi compagni ora che ha personalmente consegnato l'uovo a questi sconosciuti e noi dobbiamo assolutamente trovare questo diamante blu. Quindi è ora di muoverci. Eoghan punta la bussola donatagli da Aineken e quella indica la porta della casupola dalla quale siamo usciti. La pietra associata alla bussola dice "Que-Shu", la città abbandonata in cui ci troviamo; forse dobbiamo tornare nella botola dalla quale siamo venuti? Beh, proviamoci, tanto dovremo ben tentare qualcosa.

Scendiamo nella botola e, giunti in una delle due stanze piene di tombe, Geeno sente un rumore. Dopo una veloce consultazione Eoghan ci protegge tutti creando una sfera di invisibilità, attraverso la quale vediamo tre scheletri uscire da una porta di fronte a noi e avanzare decisi nella nostra direzione, puntando probabilmente alla porta alle nostre spalle. Decidiamo di spostarci contro il muro ma non posso evitare ai miei stivali di produrre il loro tipico suono di riconoscimento mentre mi sposto: "PATAPATAPATAPATAPATA!". I primi due scheletri non ci hanno sentiti fortunatamente, ma l'ultimo si avvicina e guardando proprio verso di me con le sue orbite vuote agita la sua spada nella mia direzione.....

Fiuuu.... per fortuna sono piccola e non mi ha presa!

Così si allontana anche lui in direzione della porta ed esce. Dobbiamo andarcene di lì e tornare ad Elmwood. Ma non appena ci affacciamo alla porta... che terribile spettacolo! Decine, ma che dico decine.... Centinaia di scheletri stanno in piedi nella stanza d'uscita verso Elmwood e grattano la porta come cuccioli che vogliano uscire! Tento di distrarli producendo rumore di piedi (mi viene particolarmente bene) che si allontana in direzione Que-Shu ma solo un paio di loro ci cascano.
Impossibile sia sconfiggerli che passare lì in mezzo di corsa. Realizziamo quindi di essere ufficialmente confinati a Qualinesti, dobbiamo tornare indietro verso Que-Shu. Torniamo verso la scaletta e la botola e troviamo due scheletri di fronte a noi. Beh..... sono poi solo dei mucchietti di ossa, che male possono farmi? Mi metto così in assetto da rugby e do il via alla mia azione di sfondamento......... grande!! L'ho steso e sono già su per la scaletta verso l'uscita! Eoghan e Geeno nel frattempo cercano una via più tradizionale e gli danno di spada e mazzaferrata, dopo un po' infatti ecco Eoghan correre al mio fianco e.... beh... mi affaccio alla porta e urlo: "Geeno! datti una mossa, i guerrieri li facciamo un'altra volta!"

Usciti tutti richiudiamo accuratamente la botola, non possiamo mica far uscire tutte quelle cose! Eoghan ci mette del suo lanciando sulla botola una delle sue piume magiche che subito si trasforma nuovamente nell'enorme nave a forma di cigno... però non aveva fatto i conti con la dimensione della stanza: la nave cresce a dismisura e, non trovando sfogo nella casetta, il legno inizia a rompersi e schizzare via, colpendo lo stesso Eoghan che l'aveva creata. Ecco come la tecnologia ci si ribella contro! Allungo all'astuto bardo una delle mie pozioni curative ma stranamente non ha tutto l'effetto che ha solitamente su di me... boh?

Usciamo quindi di corsa e notiamo nella neve alcune impronte, che prima ingenuamente non avevamo cercato, che si dirigono verso l'entrata/uscita della città. Beh.... Seguiamole!
Io, Eoghan e Geeno ci lanciamo all'inseguimento, gasati dall'avventura da segugi, mentre Shuro, Wingael e Kyrill ci seguono lentamente da lontano chiacchierando del più e del meno. Controlliamo la nostra mappa: le impronte scendono sul versante ovest della montagna, dirette probabilmente alla città di Solace. Al nome di Solace, Geeno si ricorda improvvisamente di averlo già sentito e inizia a tirare fuori dallo zaino cartine e pergamene. Sì, quella dev'essere la nostra destinazione. Proseguiamo tutto il giorno e la notte ci accampiamo.......... beh....... dato che non abbiamo nulla per accamparci cerchiamo di dormire sulla neve e bon.

Eoghan si sveglia la mattina successiva visibilmente raffreddato mentre io e Geeno, che avevamo dormito insieme, siamo solo un po' infreddoliti. Proseguiamo poi il cammino ma Geeno, che è il più basso e quindi il più vicino a terra, si accorge improvvisamente che le impronte che stiamo seguendo sono 2 e non 3 come quando siamo partiti! Ma come! Quale dei 3 personaggi avrà abbandonato il cammino? Jimmy? Seret? O il malvagio Stondylus?

Perplessi continuiamo a camminare fino a che arriviamo, verso l'ora di pranzo, alle porte di una città. Non ci siamo neanche avvicinati che un personaggio strano vestito di bianco ci si avvicina gesticolando misteriosamente. Ci chiede chi siamo e cosa vogliamo e, scrutando astiosamente Geeno, ci informa del fatto che non siamo graditi nella città di Loftwick. Lo intortiamo raccontando che stiamo cercando di raggiungere alcuni nostri amici bardi che sono passati di lì diretti verso Solace e che noi stessi siamo bardi. E siccome la strada è lunga e oscura non abbiamo intenzione di fermarci al villaggio ma vogliamo semplicemente pranzare, comprare una decina di razioni da viaggio a testa e poi rapidamente proseguire senza fermarci nè arrecare disturbo alcuno. Il tipo ci crede e ci fa accompagnare dalle guardie al negozio, peraltro molto malandato, dove compriamo le razioni da viaggio e poi alla locanda "il cinghiale" dove ci sfamiamo rapidamente senza guardarci intorno.

Proseguiamo il viaggio e ci accampiamo sempre sotto le stelle. Possibile che non sia venuto in mente a nessuno dei tre di comprare una tenda all'emporio insieme alle razioni? Il mattino dopo io e Geeno siamo raffreddati e il bardo sta decisamente male, è febbricitante e barcolla visibilmente. Allungo al gracile bardo l'ennesima pozione curativa, che stavolta lo rimette davvero in sesto, anche se ancora malato, e ci rimettiamo in marcia.

Camminiamo ancora un po' e arriviamo al limitare della foresta in cui si erge Solace. Ci sono 3 strade: destra, sinistra e centrale, che si addentra nella foresta. Ci guardiamo. Geeno propone di andare a sinistra. Chiedo ai compagni un attimino di tempo per pregare Olidammara e mi allontano barbottando tra me e me. Mi guardano perplessi. Non è la prima volta in questi giorni che parlo da sola e il bardo si sta un po' spazientendo, gli porto via il primato del pazzoide!
Comunque riemergo dalla mia follia dicendo che la strada giusta è quella centrale e dobbiamo prendere quella. Ci guardiamo di nuovo.

Il bardo, non convinto, estrae la bussola e la punta: indica la strada centrale e sulla pietra c'è scritto "Solace". Decidiamo che i segni portano verso l'interno della foresta e così ci avventuriamo ma io rimango un po' indietro e spargo un po' della mia polvere rivelatracce sulle 3 strade. La polvere gialla mi rivela che in realtà le nostre prede si sono dirette a sinistra, ma taccio questa informazione ai compagni e proseguiamo sulla strada centrale.

La foresta diventa sempre più fitta man mano che ci addentriamo e improvvisamente Geeno sente un rumore alle sue spalle: un enorme orsogufo ci sta puntando con aria famelica. Senza indugio ci lanciamo nella lotta e picchiamo forte finchè non se ne aggiunge un altro. Ma non ci arrendiamo e dopo una sudata che sicuramente avrà fatto bene al nostro raffreddore riusciamo ad abbatterli entrambi.

Proseguiamo quindi nella marcia ma la foresta si fa così tanto fitta che ci sembra un muro. Improvvisamente sentiamo una musica e Geeno iniza a ballare: non riesce a fermarsi! Insomma il bardo barcolla febbricitante, Geeno è in preda ad una follia danzerina..... Devo fare qualcosa! Dopo un attimo la musica cessa, Geeno smette di ballare, il bardo mi si scaglia contro dopo i miei ennesimi barbottamenti incomprensibili e...... il muro di piante si apre, lasciandoci passare verso l'interno della foresta, da dove sentiamo provenire una melodia molto bella, una specie di canto.

Inizio nuovamente a barbottare e propongo di dirigersi verso l'origine del canto. Il bardo infuriato punta la sua bussola che gli indica la direzione esattamente opposta, così si allontana con un diavolo per capello mentre io e Geeno proseguiamo nella direzione da cui proviene la voce. Siamo subito attorniati da una folla di esserini svolazzanti, folletti, spiritelli e simili, che ridono, sghignazzano e guardano sotto la benda di Geeno. Proseguiamo ancora verso la voce e ci appare una bellissima donna che canta, accompagnata da una specie di satiro.

La bellissima donna è Irisha e ci informa di averci accolti nella foresta perchè accompagnati da uno dei suoi figli, che però, come noi sappiamo, è molto debilitato ed è necessario che si fermi nella foresta per essere curato. Anche noi abbiamo bisogno di riposo e cure quindi ci propone di rimandare le chiacchiere al giorno dopo e metterci a dormire. Accettiamo di buon grado, chiedendo solo che anche il bardo, che è andato nella direzione opposta e che è molto raffreddato possa raggiungerci e curarsi con noi. La donna accetta e il satiro parte, tornando poco dopo con un Eoghan russante sulla spalla.

Passata la notte, ci svegliamo guariti, in forze e pronti a partire. Irisha chiede di raccontarle chi siamo e dove siamo diretti e quando la informiamo del fatto che stiamo seguendo i ladri dell'Occhio Celeste ci racconta che questo diamante blu potrebbe far parte dei 7 diamanti leggendari, estratti dai cuori di sette draghi per costruire le armature dei sette guerrieri che hanno liberato Ansalon da quella piaga di Torgun. Shockati ammutoliamo per la scoperta e Irisha ci conduce alla fonte delle visioni, una pozza di acqua miracolosa che potrebbe ritardare gli effetti della nostra maledizione. Ci invita a riempire le nostre borracce, che ovviamente non abbiamo e così ne beviamo un po' sperando che ci faccia bene lo stesso. Ci invita poi anche a guardare dentro lo specchio d'acqua e così facciamo. Non so cos'abbiano visto i miei compagni ma io ho avuto la visione del mio obiettivo. Se dovessi incontrare quel luogo saprei finalmente riconoscerlo e so che devo andare a sud di questa foresta.

Giunge quindi il momento di accomiatarsi, con molta tristezza e molti addii, da Irisha e dai suoi folletti, tra cui il suo figliuolo che ci ha condotto qui e che deve ancora essere curato. La misteriosa creatura ci fornisce però ancora di tre medaglioni: per Eoghan un ciondolo a forma di gufo che, non appena l'ha indossato, ha dato al bardo un'aria decisamente più saggia; per Geeno uno che attira la ricchezza e per me uno decisamente più strano, con alcune iscrizioni arcane. Irisha dice che quando la scritta si illumina devo pronunciare il mio nome... Chissà.

Addio Irisha e addio Otto. Chissà che non ci incontreremo ancora in giro per il grande regno di Qualinesti!

Prima di dormire

Persi in una foresta, raffreddati, congelati, affamati e stanchi per il lungo camminare i Patagarri hanno deciso di fermarsi. Prima di accamparsi (procedura che consiste nel buttarsi una coperta addosso e sdraiarsi per terra ovunque si trovino) i Patagarri sono soliti fare cose strane.

Eoghan: "Tiro fuori una palla di pelo dalla mia borsa dei trucchi! Il pelo di un cinghiale potrebbe scaldarmi!!"

Una palla di pelo marrone rotola davanti al gruppetto, poi si srotola e prende le sembianze di un ghiottone!

Eoghan: "Oh, un ghiottone! Ancora meglio, sai come scalda? Lo prendo e me lo porto a dormire insieme come coperta!"
MM (Mister Master): "Beh, sembra un pò perplesso e spaventato dalle tue avide mani che puntano verso di lui... Fai una prova di Addestrare Animali"
Eoghan (roll-roll): "Ops, ho fatto 8..."
MM: "Il ghiottone si è spaventato per i tuoi gesti improvvisi e si allontana di qualche metro pronto a fuggire"
Shatzy (prendendo il suo Mazzo delle illusioni): "Estraggo una delle mie fantastiche carte, Uazza!!"

La carta cade a terra e appare l'immagine di un orco gigantesco e feroce. Il ghiottone ha un improvviso colpo al cuore e si dilegua più veloce della luce lasciando i Patagarri alle prese con la fastidiosa immagine dell'orco.

Shatzy (sconsolata): "Beh, dormiamo, ma stiamo vicini vicini per scaldarci."
MM: "Sicuri? Il bardo ha la febbre e un forte raffreddore.."
Shatzy: "Vicini vicini ho detto! Che vuoi che ci... etciu!"

Vivere senz'acqua

Accompagnati da una splendida donna a metà tra una ninfa e un'elfa di nome Irisha i Patagarri arrivano alla "Fonte delle visioni", le cui acque pare possano ritardare gli effetti della maledizione che li affligge. Tuttavia l'acqua va bevuto poco prima che la maledizione finisca e quindi è necessario se la portino con se.

Irisha: "Potete prendere un pò della nostra acqua, ve la doniamo volentieri. Riempite pure le vostre borracce"
Geeno (frugando nello zaino): "Ehm... mi sa che non ce l'ho io la borraccia"
Eoghan (senza neanche frugare): "Ah no, neanche io..."
Shatzy (con aria disinvolta): "Uhm.. una borsa di contenimento non va bene?"

Sopravvissuti a mille avventure i Patagarri sembrano destinati a morire di sete...