lunedì, febbraio 12, 2007

A volte ritornano, a volte no

Quando ci svegliammo era ormai tempo di abbandonare Irisha e la sua foresta e proseguire nel cammino verso Solace.
L'aria frizzantina non ci disturbava più di tanto e una bella sorpresa ci aspettava sulla strada: Shuro e Wingael avevano aumentato il passo e, complice anche la nostra deviazione dai folletti, ci avevano raggiunti; li informammo così della nostra passeggiata e del fatto che le tracce si erano improvvisamente ridotte a due sole.
Ovviamente tralasciammo l'incontro con i folletti che poteva rivelarsi complicato da spiegare e continuammo insieme il cammino.
Quando finalmente giungemmo a Solace, la città non ci si presentò esattamente come l'avevamo immaginata: a causa di un'inondazione storica infatti gli abitanti della città avevano pensato bene di ricostruire il villaggio interamente sugli alberi e avevano creato una vera e propria città aerea, con tanto di piazze e passerelle per raggiungere tutti i punti del paese.
Affascinati da un tale prodigio dell'ingegneria edile salimmo le scalette che portavano alla piazza principale, dove trovammo una cartina del luogo e un simpatico anziano che ci spiegò, tra chiacchiere e tremolii, come raggiungere la capovillaggio, una donna di nome Tika che aveva il suo ufficio a nord.
Eoghan controllò sulla bussola: puntava invece verso est.
Decidemmo di raggiungere prima Tika per chiedere informazioni su eventuali passaggi dei Diavoli dell'Ovest: parlammo dapprima con il suo sottoposto Caramon, che però non ci fu d'aiuto. Tika invece fu molto più loquace e ci disse di non aver avuto notizia di alcuno straniero passato nei giorni precedenti, poi ci raccontò della storia del paese, della loro economia, basata sul commercio di oggetti magici e degli scavi nella miniera di pietre magiche.
Miniera che guarda caso si trovava esattamente ad est, nella direzione indicata dalla bussola del bardo.
Usciti dall'ufficio di Tika dopo averla molto ringraziata e molto complimentata per l'ottimo villaggio, tornammo verso la piazza principale per discutere delle direzioni da prendere.
Il bardo ci chiese di seguirlo o per lo meno di aspettarlo mentre si direzionava ad ovest dove aveva alcune commissioni da svolgere e non ci volle dire altro.
Shuro sparì e Wingael, in delirio da shopping, si recò a sud per gli acquisti, tornando poi con frecce infuocate, un sorriso rilassato e un appuntamento per cena con il negoziante.
Io e Geeno ci consultammo privatamente e decidemmo di dirigerci verso le miniere: in giornata ci sarebbe stato il Consiglio delle Ombre Nere e Geeno non voleva assolutamente perderselo, la cava indicata dalla bussola poteva essere un buon luogo per la riunione del gruppo.
Mentre camminavamo verso est mi accorsi che il mio medaglione brillava e le parole che vi erano incise risplendevano come fuoco; urlai a gran voce il mio nome e improvvisamente uscirono dei filamenti luminosi e colorati dal ciondolo..... oooooohhhhh! meraviglia e stupore!!!
Quando i filamenti smisero di uscire sentii una delle mie tasche più pesante e ci trovai dentro un gessetto giallo. Stupita guardai verso Geeno e....... improvvisamente sulla sua mano c'era il simbolo delle Ombre Nere! Ma cosa stava succedendo??
In quel momento Eoghan e Wingael ci raggiunsero e immediatamente dal mio medaglione si sprigionò una nuova luce e un attimo dopo.... PUF! apparve un carretto da mercante con pietre e candele e il mio medaglione si trasformò in una chiave! Grande! Ho una casa ora!
Mentre ammiravamo le meraviglie del carretto improvvisamente una folla di gente corse nella nostra direzione e ci oltrepassò spaventata e in preda al panico: erano inseguiti da.... OMIODDIO!!!!!!
Enormi scheletri di Velociraptor inseguivano la gente e la attaccavano!
Ci preparammo all'attacco: Geeno fu il primo a tirare ma i nostri colpi valevano ben poco, le nostre frecce sibilavano passando attraverso le ossa dei bestioni e i nostri attacchi diretti sembravano rimbalzare contro gli scheletri massicci senza nessun risultato.
Tentai un raggio di gelo, l'unico incantesimo un po' utile che conoscessi, verso un raptor ma quello non mi diede neppure il tempo di provarci, azzannandomi deciso.
Feci allora l'unica cosa che una gnoma ladra con un po' di cervello può fare in queste situazioni: aprii la porticina del carretto e mi buttai dentro. Non trovai nulla di utile, era un semplice carretto da mercante. Così uscii e cercai di chiuderlo a chiave. Ma non si chiudeva, anzi.... si apriva! E rientrando trovai al posto del carretto un'accogliente casupola. Maddai!
Sentivo le urla provenire da fuori e così mi misi in ascolto: Wingael stava gridando di aver visto una pietra rossa brillante all'interno della testa di uno dei raptor così corsi a vedere se potevo dare una mano ad estrarla.
E la mano la diedi veramente, perchè mi infilai nel mezzo del combattimento e senza esitare infilai la mia piccola manina nelle fauci spalancate del bestio, che potentissime inflissero alla mia mano destra una ferita terribile e dolorosissima.
Niente da fare.
A proposito di mani, decisi quindi di utilizzare la mano del mago e tentare di rimuovere magicamente la pietra dalla sua sede. Ma non ci riuscii, evidentemente la pietra era magica a sua volta.
La situazione era veramente disperata: il bardo combatteva strenuamente contro 3 velociraptor, Geeno e Wingael erano alle prese con un altro e con un.... ma cos'è? Oh no! un enorme Triceratopo! E sullo sfondo della scena un gigantesco Tirannosauro inseguiva altra gente.
Dovevo fare qualcosa ma con i miei scarsi mezzi non era possibile.
Corsi nuovamente all'interno della casa e cercai qualcosa che ci potesse essere utile, chessò, un bastone contro i non morti... qualsiasi cosa!
Wingael mi seguì e si mise anche lei a ravanare.
Trovammo un bastone e due bacchette: capii immediatamente che una delle bacchette generava l'incantesimo Palla di Fuoco così la presi al volo e uscii fuori seguita a ruota da Wingael: puntai la bacchetta contro un bestio e sparai: l'esplosione fu immensa e un'enorme palla di fuoco iniziò a bruciare il bestio...... che però, come se niente fosse, si girò inferocito e rabbioso.
In quel momento si creò una grande confusione, io sulla porta della casa entravo e uscivo cercando una qualsiasi soluzione sensata, Wingael e Geeno all'esterno continuavano a combattere.
Un bestio mi azzannò e persi conoscenza. Geeno mi salvò immediatamente e mi accorsi che sia il bardo che Wingael giacevano a terra privi di sensi. Wingael era raggiungibile, mentre il bardo attorniato da 3 velociraptor infuriati era decisamente lontano. Insieme a Geeno rimettemmo in sesto Wingael che corse subito all'interno della casa.
Corsi verso il bardo ma il grosso triceratopo me lo impedì rispedendomi immediatamente al mio stato comatoso preferito.
Di nuovo Geeno venne in mio soccorso e mi recuperò correndo poi all'interno della casa, dove ci ripigliammo tutti ingollando le nostre pozioni curative.
Geeno uscì di nuovo ma non fu sufficientemente silenzioso e i dinosauri lo attaccarono mancandolo clamorosamente.
Allora presi in mano (la sinistra) la situazione e mi resi invisibile. Silenziosa come solo Shatzy sa essere arrivai al bardo e lo trascinai via mentre Geeno recuperava gli oggetti che aveva perso durante il combattimento.
Grossi dinosauri si aggiravano tutti intorno a noi ma senza farci notare troppo riuscimmo a rientrare nella casa, dove purtroppo non potemmo fare altro che constatare la terribile perdita del nostro amico bardo.
Ci ritrovammo così, soli e abbandonati all'interno di un carretto, in una città sconosciuta, circondati da dinosauri non morti e probabilmente magici, in compagnia del nostro compagno defunto.
Disperati, debilitati, privi di forze.
Patagarri, ahimè, la strada si fa triste, oscura e perigliosa.

1 commento:

Saku ha detto...

L'aver trovato una piccola zona di salvezza non vi salverà dall'ormai imminente sterminio dell'intero gruppo. Le forze del male non dormono mai...