giovedì, dicembre 11, 2008

Mistero a Lago Bianco

L'inverno era calato pesante e veloce sul piccolo villaggio nordico di Lago Bianco e una tremenda bufera stava imperversando sulle piccole abitazioni quasi completamente sommerse dalla neve. Tutti gli abitanti erano chiusi in casa di fronte al fuoco per cercare di combattere il freddo inarrestabile che avvolgeva ogni cosa. Solo alcuni, irriducibili frequentatori da taverna, si scolavano qualcosa di caldo e alcoolico al Wild Grog, parlando dell'infruttuosa annata e del tremendo gelo.

La porta del locale batteva continuamente per il forte vento ed il burbero proprietario ordinò al figlio di andare a fissarla con qualcosa, che spifferi gelidi scivolavano dentro incessantemente.
E proprio quando il giovane Ledht stava per chiudere tutti i chiavistelli la porta si spalancò violentemente facendolo cadere a terra. Un orco sanguinante, coperto di ghiaccio e neve, imbracciando una grossa ascia si fece avanti con grossi e pesanti passi. Tutti sobbalzarono e il giovane Ledht sgattaiolò sotto un tavolo urlando ma la paura cessò subito perchè il grosso energumeno cadde a terra, morto.

Subito fu ordinato a Ledht di chiudere la porta, per evitare il gelo e l'arrivo di nuovi orchi mentre in tre si adoperarono per ribaltare il grosso corpo a pancia in su. Un largo squarcio nella giubba mostrava una profonda ferita e almeno 4 frecce erano conficcate e spezzate nel busto.

"Si è spinto fino al nostro villaggio e qualcuno deve averlo attaccato. Potrebbero essercene degli altri però..." disse Stern. Tutti annuirono spaventati e tolsero l'ascia della grossa mano dell'orco. In breve l'arma però si trasformò in un comunissimo bastone e l'orco cominciò a cambiare aspetto fino a diventare un giovane ragazzo umano.

"SAM!!" urlò Stern, riconoscendo suo figlio. "SAM!!!".
Dalla mano del giovane rotolò a terra una piccola pietra bianca a forma di cristallo.
"Che diavolo sta succedendo?" chiese Ledht, ma nessuno seppe rispondergli.

mercoledì, dicembre 10, 2008

Padelle padelle

Tempo di neve e di riposo. Ci sono ferite da curare e animi da placare. Il ritmo si è spezzato, in questi giorni, per mille motivi e gli ultimi riassunti si fanno purtroppo attendere. Pazientate vi prego ancora qualche giorno, sicchè si possano riprendere le normali attività. Alcuni nuovi eroi si sono messi in marcia e si sono subito cacciati nei guai. Anche di questo si parlerà presto soprattutto se, complice la neve, si riuscirà a ritagliare qualche momento di riposo al caldo di un camino. Padelle padelle! E buone pre-feste!

giovedì, novembre 13, 2008

4° livello!

Il nostro sito raggiunge ufficialmente il 4° Livello grazie alle 6000 visite!

Grazie a tutti i visitatori!!

martedì, ottobre 28, 2008

I nuovi Patagarri e i problemi di Yartar


Riassunti della Prima Saga

1. I Picchi Perduti
Nelle terre di Faerun, da tutt'altra parte e in tutt'altro tempo, una nuova compagnia di avventurieri muoveva i suoi primi passi.. Ingaggiati dalla Baronessa dell'Acqua di Yartar, i nuovi eroi (Vesi, Bert e Zniwmolav) erano partiti, con il vecchio Hegard, verso i Picchi Perduti per risolvere una gravissima ed innaturare siccità che stava colpendo la città. Il fiume, che nasceva proprio da quelle montagne, era ormai completamente prosciugato e il gruppo dovette entrare nella Grande Foresta per poi cominciare una salita impegnativa. Raggiunto il picco, dove tra l'altro si trovava il più grosso assembramento di satiri della regione, il gruppo scoprì che un vortice scuro stava risucchiando tutta l'acqua del fiume. Un certo Leod, druido amico di Hegard, era passato alcuni giorni prima da quelle parti, aveva consultato le Fonti della Memoria e poi era partito verso il Granfather Tree in cerca di una soluzione.

2. Le Fonti della Memoria
I satiri si tenevano ben distanti da questi laghetti naturali dagli straordinari poteri. Osservandone la superficie era possibile consultare eventi passati o futuri e toccando le acque si veniva trasportati istantaneamente in un altro luogo e in un altro tempo. Ma fu proprio grazie a queste fonti che i nuovi Patagarri scoprirono che qualche giorno prima un'oscuro e losco personaggio aveva gettato una specie di seme proprio dove ora sorgeva il vortice scuro.

3. Grandfather Tree
Lo smemorato Hegard condusse il gruppo al Grandfather Tree dove sperava di trovare Leod. Peccato che anche il suddetto albero, protetto storicamente dalla tribù degli Uthgard, era impossibile da individuare per chi non fosse di quel sangue barbaro (o almeno così si diceva). Ma fortunatamente incapparono in Leod e in due nuovi compagni (Oshadogan e Ikea) scoprendo così che un gruppo di gnoll possedeva un medaglione Uthgard e che quello sarebbe bastato per arrivare al famoso albero. Ed infatti era vero, raggiunsero l'albero (un gigantesco fusto nascosto nel sottosuolo) ed esplorarono il tempio che i barbari vi avevano eretto intorno.

4. Dentro il Grandfather Tree
Scopo della missione era recuperare un artefatto che avrebbe permesso di annullare il vortice. Solo dopo molto tempo però i Patagarri trovarono l'entrata segreta che portava alle stanze sacre dove, con somma fatica, grande intelligenza ed immensa sfiga, i Patagarri recuperarono diversi artefatti (e qualche indicazione sommaria). In sostanza trovarono la Tavoletta della Protezione (che conteneva tutti gli incantesimi di quel dominio) e 2 dei 3 oggetti magici del dio dei barbari (lapsus sul nome...) che erano un Elmo e un Ciondolo. Purtroppo Ikea uscì debilitata dall'impresa (cieca, dimezzata e molto altro ancora...) e Leod si rivelò leggermente malvagio e riuscì a fuggire.

5. Le Mani di Yartar
Tornati ai Picchi i Patagarri usarono la Tavoletta per eliminare il seme del vortice e il fiume riprese a scorrere. Tuttavia Yartar era in fiamme e il gruppo si affrettò a rientrare. La città era stata presa d'assalto dalle Mani di Yartar, un gruppo di malviventi convinti di poter prendere possesso della città. Bellethe, la baronessa, ingaggiò i Patagarri in turni di guardia, e infine li mandò, insieme ad una plottiglia di guardie, nella zona più malfamata della città. Nessuno si aspettava però che le stesse guardie fossero ben stipendiata dalla malavita locale e i Patagarri rischiarono di lasciare le piume in un'imboscata coi fiocchi. Al solito comunque i nostri eroi ebbero la meglio ed arrivarono al covo dei ladri. Li scoprirono un piano per sostituire la stessa Baronessa.

6. I salvatori di Yartar
La Baronessa era già stata sostituita da un Doppelganger e solo uccidendolo i Patagarri poterono dimostrarlo. Furono così insigniti di alte onoreficenze, ottenero una casa e parecchi soldi da spendere! Già bramavano di ritornare chi al suo orto e chi alle sue oziose faccende ma oramai, eroi del paese, tutti si aspettavano che partissero per la prossima ed importantissima missione: riferire a Mors Rimors quanto era successo a Yartar! Che sfiga!

Dettagli nei sunti:
In cerca di Leod (Vesi)
Grandfather Tree (Vesi)
Back To Yartar (Vesi)

giovedì, ottobre 16, 2008

Finale col botto

1. La storia fino al Torneo dei Sei Regni
2. L'intreccio segreto sull'alterazione del Destino
3. Le connessioni tra i Patagarri e l'alterazione del Destino
4. Il passato dei Diavoli dell'Ovest
5. I Patagarri e il Torneo dei Sei Regni
6. I Patagarri a Qualinesti
7. Il ritorno al castello del Giullare

1. La morte di Erin
Uscendo dalla porta i Patagarri arrivarono sulla terrazza. Il tempo era uggioso, con pioggia e tuoni... un tempaccio orribile. I Diavoli dell’Ovest era tutti seri e concentrati e clamorosamente mancava Erin. Sembravano preoccupati e non più spensierati come un tempo.

Stondylus disse loro: “Erin è morto nella stanza delle ombre. Mettiamo i dissapori da parte per queste ore, Patagarri. Vi concederò la possibilità di vendicarvi per quello che vi ho fatto. Ma non ora. Ora dobbiamo distruggere quel portale anche se pare proprio che non ci riusciremo mai… Ricordatevi che, qualsiasi cosa vi abbiano detto, il loro scopo è quello di confonderci, con qualunque mezzo, specialmente gli inganni più raffinati.”

2. Il segno sulla schiena di Seret
Sconvolti (e parzialmente diffidenti) per quanto raccontato da Stondylus i Patagarri non poterono che seguirlo attraverso il portale che li avrebbe condotti a Desolation. Inaspettatamente però Shatzy, ora in grado di vedere chiaramente i segni magici incisi sul corpo, notò sulla schiena di Seret un simbolo particolare (per certi versi simile a quello di Geeno sulla mano) che mai aveva notato nei giorni precedenti. Tutto quanto sembrava molto molto strano...

3. Desolation
Il teletrasporto di Stondylus portò i due gruppi nella prossimità del Portale che avrebbero dovuto distruggere. Superati alcuni mostri il gruppo raggiunse una caverna sul fianco di un gigantesco vulcano. Camminando su passerelle pericolanti sospese su fiumi di lava i Patagarri raggiunsero un'enorme cavità nella quale, su un isolotto circondato da un mare di lava, si ergeva maestoso un antico portale. Shuro fu designato per andare ad incastonare i 7 diamanti nel portale e per pronunciare la formula che avrebbe permesso di distruggere il portale (a detta di Stondylus).

4. La formula
"Arhat Lyash Arhat" erano le parole da pronunciare ma i Patagarri non si fidavano. Edel utilizzò Presagio per determinare l'esito della formulazione e ne ricavò, senza però certezza, che l'evento sarebbe potuto essere potenzialmente molto pericoloso. Fu solo con l'utilizzo di un incantesimo che il gruppo riuscì a tradurre le antichissime parole ottenendo così la formula "Apri Chiudi Apri". I Patagarri decisero così di sovvertire l'ordine delle parole nella formula in "Chiudi Apri Chiudi" e Shuro pronunciò proprio queste parole "Lyash Arhat Lyash".

5. L'ira dello stregone e la fine
L'ottima pensata dei nostri eroi salvò Ansalon dall'invasione certa. Il Portale infatti esplose con gran fragore e Stondylus scatenò la sua ira nel vedere andare in fumo il suo piano (l'evocazione attraverso il portale dell'orda di demoni di Torgun). Certo non è tutto oro è quel che luccica... l'esplosione infatti travolse in pieno Shuro che fu sbalzato oltre l'isolotto e perì nella lava incandescente. Inoltre Stondylus infuriato scagliò il suo armamentario di incantesimi sui poveri Patagarri che, uno dopo l'altro, lasciarono definitivamente le loro spoglie mortali...

6. Mai dire mai
.... non fosse che un gruppo di nuovi eroi arrivò dal futuro giusto in tempo per evitare questo evento. Certo, non è ancora detto che riescano a porvi rimedio ma quel che è certo è che affrontare Stondylus in 9 anzichè in 4 potrebbe veramente fare la differenza!


Prossimamente: i Patagarri del futuro in Faerun all'inizio delle loro avventure

Il discorso della nuova regina di Jelek

Sono la nuova Regina del castello, da quando Gorag e consorte sono stati gentilmente eliminati. Ho seguito a lungo le vostre imprese, grazie alla coppia di specchi gemelli. E’ stato un piacevole e istruttivo intrattenimento. Sono spiacente per il ricevimento preparato dal Giullare ma per ora, qui dentro, comanda ancora lui. Ha usato trucchi molto sporchi, come ricattarvi su ciò che avete di più caro ed è quindi stato divertente vedere come avete saputo cavarvela contro le sue trappole e i suoi nemici.

Se vi state chiedendo che fine hanno fatto Stondylus e i suoi compagni sappiate che li troverete nella stanza qua fuori. Hanno già mangiato un po’ e abbiamo parlato insieme. Ho consegnato loro i tre diamanti, perché era quello che cercavano ma li ho raccomandati di aspettarvi prima di partire.

So bene cosa ognuno di voi cerca e a cosa ambisce. Per questo vi dico che potrò darvi ciò che vorrete una volta che passerete dalla nostra parte. E’ un patto quello che vi propongo. Diventati fedeli seguaci di Vecna e avrete tutto ciò che vorrete, compresa la vita eterna. Questo mondo è destinato a finire che vi piaccia o meno. Arriverete a Desolation con i Diavoli per distruggere il portale, ma non riuscirete a farlo. Questo è scritto nel destino.

mercoledì, ottobre 15, 2008

Avviso ai lettori

Colgo l'occasione per salutare tutti i nostri nuovi ed assidui lettori. Spero vi stiate divertendo a leggere le nostre disavventure. Vi invito a lasciare un saluto e a partecipare ai commenti se desiderate farlo, per noi sarebbe un grande piacere!

Inoltre ricordo che chiunque desideri avere maggiori informazioni o dettagli, magari per trarre spunti per le proprie avventure, può scrivere una mail direttamente a Stondylus che sarà sicuramente felicissimo di rispondervi!

martedì, ottobre 14, 2008

Ritorno al Castello del Giullare

1. La storia fino al Torneo dei Sei Regni
2. L'intreccio segreto sull'alterazione del Destino
3. Le connessioni tra i Patagarri e l'alterazione del Destino
4. Il passato dei Diavoli dell'Ovest
5. I Patagarri e il Torneo dei Sei Regni
6. I Patagarri a Qualinesti

1. Il punto della situazione
Utile post di Shuro che con una serie di domande e brevi risposte, chiarisce alcuni punti salienti dell'intera vicenda: qui!

2. Shatzy dal principio fin qui
Shatzy ripercorre tutte le sue vicende, dall'inizio fino a questo punto in questo sintentico ma dettagliato post

3. Ritorno a Jelek - prima parte

I Patagarri ripartirono, questa volta insieme ai Diavoli dell'Ovest, alla volta di Jelek. Alla compagnia si era infino aggiunto Erin che sembrava cercare difendere il gruppo dalla scontrosità di Stondylus. Attraverso l'ennesimo portale raggiunsero il castello e nell'esplorarlo ben presto si divisero. Un gruppo da una parte e l'altro dall'altra. I Patagarri superarono diverse stanze e prove (rune esplosive, monache incendiarie, tizi acidi, mezzorchi immersi nella roccia, giganti meccanici e frotte di non-morti) fino a raggiungere una stanza dove Stondylus e Jimmy si trovavano di fronte al Giullare con accanto i corpi distesi di Seret ed Erin. Con un nuovo inganno i Patagarri rimasero imprigionati da una grata e costretti ad affrontare un terribile mostro che però riuscirono ad evitare grazie ai segni magici tracciati da Shatzy. Lanciandosi all'inseguimento dei nemici trovarono chiusi nelle gabbie 4 loro amici (maggiori dettagli nel post di Edel e nel post di Shatzy).

4. Ritorno a Jelek - seconda parte
I Patagarri ipotizzarono diverse teorie sulle ragioni per cui i loro amici erano imprigionati e alla fine il tutto si rivelò l'ennesima illusione per ingannarli. Dopo un breve combattimento i Patagarri riincontrarono il Diablo e dopo il solito scambio (questo Diablo dev'essere una specie di rigattiere) arrivarono di fronte all'Oracolo che come al solito portava notizie poco confortanti come il fatto che il furto a Pax Tharkas aveva risvegliato un mostro che stava dando loro la caccia. L'ultima stanza prima del gran finale era, ahimè, ricca di potenti nemici. La battaglia, al limite dei punti ferita, si concluse al meglio, ma il gruppo ne uscì più spezzato che mai (un buon riassunto è qui).

5. Ritorno a Jelek - parte conclusiva
I Patagarri si trovarono al cospetto di un'inaspettato personaggio, ovvero una giovane donna dall'aspetto conturbante che li invitò a banchettare nel suo ampio salone. Shuro aveva già visto quella donna più volte nello specchio magico che portava sempre con se e proprio nella stessa stanza infatti se ne trovava uno identico. Che fossero quindi sempre stati spiati? La donna spiegò di essere stata insediata al castello dal Giullare come nuova regina dopo la caduta dei precedenti regnanti (ad opera sempre dei Patagarri) e propose alla compagnia di diventare parte della schiera del Giullare. Ben presto il mondo sarebbe stato inevitabilmente invaso dai demoni e avrebbe fatto comodo stare dalla parte giusta. Al rifiuto lei confessò che anche i Diavoli dell'Ovest avevano declinato l'offerta e che attualmente li attendevano sull'ampio terrazzo esterno.

Nel prossimo post la parte conclusiva con lo scontro finale tra Stondylus e i Patagarri

mercoledì, ottobre 08, 2008

I Diavoli dell'Ovest

Il gruppo era sicuramente già formato 15 anni prima quando aveva partecipato al Torneo dei 6 Regni. In quell'occasione il gruppo era stato squalificato per la presunta licantropia (non ammessa) di uno della squadra (probabilmente Jimmy) e poco dopo era stato rubato un diamante rosso (uno dei 7 leggendari?) dal palazzo reale, proprio come nell'ultima edizione è stato rubato l'Occhio Celeste (ovvero il diamante leggendario azzurro) ad opera di Seret. E' ragionevole quindi pensare che sia stato sempre lui (ladro molto abile) ad aver compiuto entrambi i misfatti.
In seguito il gruppo subì una scissione dovuta probabilmente a forze di causa maggiore. Erin si allontanò per qualche ragione dai compagni e Stondylus fu trasformato in un ettin. Tuttavia l'unione dei vari componenti del gruppo non si disgregò mai del tutto e solo ora il gruppo ha ripreso la sua piena attività, seppure manchi ancora Kal.

1. Seret
Parlando di Seret egli si era avvicinato inizialmente a Geeno, a The Blade, presentandosi come un membro delle Ombre Nere (di cui Geeno faceva parte) e fornendogli una mappa per recuperare alcuni antichi artefatti per conto della setta su un'isola sperduta nel mare. In seguito i Patagarri lo incontrarono nei sotterranei di PietraTonda, nei cunicoli protetti dal basilisco. In quell'occasione Seret era stato trovato di fianco ad una persona uccisa e spolpata del cervello. Lui aveva dichiarato di non sapere chi fosse e si era unito al gruppo per proseguire verso Est. Raggiunto il villaggio degli elfi nel Bosco delle Trecce, Seret aveva rubato una delle due uova di drago che gli elfi custodivano ed in seguito si era diretto a Sud a bordo della carrozza dei Patagarri. Ricomparve al palazzo reale di Solanthus, non molti giorni dopo, quando fu rubato l'Occhio Celeste. I Patagarri seguirono le sue tracce e attraverso un portale raggiunsero Que-Shu dove furono ingannati con una falsa promessa. Seret aveva così recuperato le 2 uova di drago e il diamante leggendario azzurro. Riunitosi ai compagni ha proseguito verso Solace e i Patagarri lo ritrovarono al Consiglio delle Ombre Nere dove operò un nuovo e brillante furto questa volta ai danni di Es.
In seguito, camuffato da nobile (o lo è veramente?) insieme a Stondylus e Jimmy, intercettò i Patagarri (e il diamante verde) con i quali l'intero gruppo dei Diavoli stipulò un patto di collaborazione. Nel castello di Jelek infine Seret fu visto esanime (morto? svenuto?) insieme ad Erin. (Gli ultimi dettagli verranno aggiornati nei prossimi giorni, manca un dettaglio importantissimo che però devo verificare).
Sebbene ladresco e facile agli inganni Seret però non è mai apparso ostile nei confronti dei Patagarri. A ripercorrere la sua storia egli appare come la perfetta mano silenziosa del gruppo che opera con incredibile destrezza e non appare una persona particolarmente malvagia. Seppure non si conosca nulla del suo passato e dei suoi obiettivi non è forse mai diventato un vero e proprio nemico dei Patagarri anche se i suoi ripetuti furti e inganni, uniti alla collaborazione con il malvagio Stondylus, lo fanno restare tra quelli che è sempre meglio tenere d'occhio! (alcuni dettagli qui)

2. Jimmy
Jimmy invece è di tutt'altra razza. Al primo incontro con i Patagarri (a Varvil) ha catturato Eoghan per darlo in pasto a due Drider e ha condotto il resto del gruppo nella stessa tana. Il secondo incontro è stata a Que-Shu, dove insieme a Seret e Stondylus ha collaborato per paralizzare i nostri eroi. Infine, raggiunto il castello di Jelek, è stato l'unico a trattare con il Giullare insieme a Stondylus quando Erin e Seret erano a terra esanimi. Che siano stati Stondylus e Jimmy a colpire i due compagni? Si vocifera inoltre che nel gruppo ci sia un licantropo e quasi tutti i Patagarri pensano che sia proprio Jimmy. Più subdolo e viscido, Jimmy è facilmente un tizio di cui ci si può fidare poco e si può sicuramente parlare di lui come il braccio destro di Stondylus (alcuni dettagli qui).

3. Kal
Kal è un personaggio ancora del tutto sconosciuto e mai incontrato dai Patagarri. Il suo nome risuona forse per qualcosa di già sentito ma tutto si perde in un alone di mistero.

4. Erin
Erin è sicuramente il "buono" del gruppo, se un buono ci deve essere. Una volta divisosi dal gruppo dei Diavoli dell'Ovest, durante i suoi numerosi viaggi (in cui aveva accumulato numerose ricchezze), capitò nella Foresta di Irisha, dove si fermò per diverso tempo e dove conobbe e divenne amico di Otto, che in seguito diventò il suo fedele compagno. In seguito si sa solo che rubò un potente artefatto (un bastone) nei sotterranei di Pax Tharkas e che una maledizione infelicissima lo colpì costringendolo a restare in un paesino sperduto nel nord di Ergoth. Per risolvere la maledizione era necessario recuperare un diamante verde (proprio quello leggendario) negli stessi sotterranei di Pax Tharkas. Per sua fortuna conobbe Shatzy che infine riuscì a recuperare il diamante e a sciogliere la maledizione. Erin, dopo aver aiutato con gentilezza i Patagarri, prese parte alla spedizione a Jelek. Alla fine Stondylus rivelò che era morto durante il combattimento contro il Giullare, cosa che però in realtà i Patagarri non poterono verificare con i loro occhi.

5. Stondylus
Infine Stondylus che è il capo indiscusso del gruppo. Dalle straordinarie capacità magiche, si presenta come un uomo dall'aria sciupata e poco rassicurante. La sua pelle ha uno strano colore violaceo, derivato da non si sa quale bene stregoneria e il suo sguardo è quello di una persona non proprio simpatica. Furono proprio i Patagarri a liberarlo dalla maledizione che lo teneva inchiodato alla forma di Ettin. Il pugnale dello stregone era nascosto e protetto da un potente incantesimo in una tomba ad OldKeep ed era impossibile per Stondylus ed i suoi compagni avvicinarlo. Con un facile inganno il malvagio si era fatto consegnare il pugnale dai nostri eroi e con quello aveva sciolto la terribile fattura. In seguito i Patagarri furono derubati dei 2 artefatti del Dominio proprio dallo stregone. I Patagarri se lo ritrovarono tra i piedi di nuovo a Que-Shu dove li immobilizzò con uno dei suoi soliti incantesimi e lo incontrarono ancora al Consiglio delle Ombre Nere. A Jelek invece sacrificò i Patagarri al Giullare per superare "La stanza del sacrificio" e infine se li portò dietro a Desolation per "distruggere il portale" cosa che in realtà non voleva assolutamente fare. Intendeva infatti attivare il portale presumibilmente per portare sulla terra l'orda di demoni di Torgun. Ma i Patagarri intuirono il pericolo e con un'abile mossa Shuro distrusse il portale. Stondylus, infuriato, uccise tutti quanti i Patagarri portandoli così alla fine delle loro avventure. (alcuni dettagli qui)


Alcune note dal futuro
Altri intrepidi avventurieri (i nuovi Patagarri) sono stati incaricati dal vecchio Tzulao, nel futuro, di uccidere uno stregone che nel passato aveva evocato un'orda di demoni. In quel tempo l'unica soluzione possibile era tornare indietro nel passato per impedire l'evocazione. L'evocatore si è rivelato essere proprio Stondylus. In questo senso si può dedurre che lo stregone riuscirà nell'intento di evocare l'orda di mostri anche senza il portale ormai distrutto e l'unico modo per impedire l'evento è ucciderlo. Un'altro dettaglio, non irrilevante, è che l'arrivo dei "Nuovi Patagarri" poco prima dell'uccisione in massa dei "Vecchi Patagarri" potrà forse impedire il crudele sterminio e aprire la strada ad un nuovo possibile futuro.


Considerazioni sui diamanti e le armature leggendarie
E' probabile che già da tempo (almeno 15 anni) i Diavoli dell'Ovest stessero cercando di recuperare i diamanti leggendari e i vari pezzi delle 7 armature. Il Bastone Magico rubato da Erin, gli Artefatti del Dominio (Spada e Anello) rubati da Stondylus e le varie pietre trafugate da Seret sembrano esserne la dimostrazione. Tuttavia non è necessariamente detto che gli stessi scopi di un tempo fossero quelli attuali e non è nemmeno scontato che i fini del gruppo coincidessero con quelli dei singoli. D'altronde si sa che non solo i Diavoli dell'Ovest, ma anche altri gruppi (come le Ombre Nere e le Rune Verdi) erano in cerca di questi pezzi. I motivi possono essere molteplici e la motivazione più semplice è che un oggetto leggendario rende più forte chi lo possiede o semplicemente.. più ricco. In ultimo Stondylus ha comunque recuperato tutti e sette i diamanti e ha deciso di usarli per il peggiore degli scopi. Tuttavia il suo piano è fallito e ora i diamanti sono andati distrutti insieme al portale e al loro potere. Restano tuttavia, sparsi per Ansalon, ancora gli ambitissimi pezzi delle armature. La leggenda vuole che chi possieda tutta un'armatura intera possa accedere ai suoi strabilianti poteri!


Seret e le Ombre Nere
A The Blade Seret si presentò a Geeno come un Ombra Nera, mostrando tanto di tatuaggio e affidandogli il recupero degli Artefatti del Dominio. Seret fa parte delle Ombre Nere quindi? Oppure ne aveva fatto parte in passato come Geeno? Oppure era solo un inganno, dato che i Patagarri si imbatterono in Stondylus proprio quando avevano recuperato gli oggetti? Era tutto pianificato?


Il pugnale irrecuperabile
Per liberarsi dalla maledizione, Stondylus ha avuto bisogno dell'intervento dei Patagarri. Non era forse più semplice farsi aiutare da Jimmy o da Seret? Forse i compagni non erano a conoscenza del suo problema? E perchè non poteva recupare il pugnale pur sapendo dove si trovava? E non è curioso che i Patagarri abbiano prima incontrato Jimmy e poi, poco distante, proprio Stondylus ancora trasformato in Ettin?


Stondylus e le Ombre Nere
Perchè durante il Consiglio delle Ombre Nere Es parla di Stondylus come di un traditore? Faceva quindi lo stregone parte delle Ombre Nere? E' per questo che Seret sembra anche farne parte? Oppure Es si riferiva a qualcos'altro?


Erin e i Diavoli dell'Ovest
Come poteva Erin fare squadra con tipacci come Stondylus e Jimmy che sembrava in effetti non digerire troppo? Forse nel passato i due erano diversi? O ci sono legami più profondi e nascosti? E come mai nessuno si è occupato di salvare Erin dalla maledizione? Perchè il gruppo si era scisso e perchè ora si è facilmente riunito?


Seret e le Uova di Drago
Seret ha recuperato entrambe le Uova di Drago che gli elfi del Bosco delle Trecce avevano custodito e poi affidato ad un gruppo di avventurieri (gli Intrepidi Pasticcioni) per portarle a Qualinesti. Ma quale motivo aveva per farlo? A cosa gli servono?


Seret e i portali
Anche Seret, come i Patagarri, è in grado di aprire i portali sotterranei nascosti per tutta Ansalon. Possiede quindi probabilmente anche lui la stessa Tavoletta che permette di aprirli.

lunedì, ottobre 06, 2008

L'avventura in Qualinesti

1. La storia fino al Torneo dei Sei Regni
2. L'intreccio segreto sull'alterazione del Destino
3. Le connessioni tra i Patagarri e l'alterazione del Destino
4. Il passato dei Diavoli dell'Ovest
5. I Patagarri e il Torneo dei Sei Regni

1. Le tracce di Seret e l'arrivo a Que-Shu
L'arguto intuito di Shatzy (o forse l'aiuto invisibile di Otto...) portò la gnoma e il bardo sulle tracce di Seret. Raggiunsero così il portale sotterraneo utilizzato dal nemico e si ritrovarono nelle catacombe della città di Que-Shu dove frotte di non-morti colsero l'occasione per risvegliarsi. Levatisi d'impiccio ed usciti dal sottosuolo i due si ritrovarono faccia a faccia con Seret che combinò uno scambio equo: l'Uovo di Drago che una volta gli apparteneva e che ora era custodito da un gruppo accampato poco distante in cambio del controincantesimo alla fattura che era stata impressa sui nostri eroi. Confidando nelle sue parole e grazie all'aiuto di una ritrovata Winghael, Shatzy ed Eoghan recuperarono l'Uovo di Drago dal gruppo dei Terribili Pasticcioni. Troppo tardi però scoprirono che Seret li aveva nuovamente ingannati. Le uova di drago erano due e quello era il secondo (il primo già ce l'aveva) e non sciolse alcuna fattura. Insieme a Stondylus e Jimmy, ormai sopraggiunti riprese il cammino verso sud, lasciando i Patagarri soli e paralizzati (dettagli vari nel finale del post di Shatzy).

2. La Foresta di Irisha
Shuro e Geeno si riunirono ai compagni (nel frattempo si era aggiunta Winghael) raccontando un'inverosimile avventura nelle celle del castello di Solanthus. Indecisi se tornare a Solanthus attraverso il portale nelle cripte (infestato di scheletri) o proseguire verso sud seguendo le tracce dei 3 nemici i Patagarri persero un pò di tempo uccidendo non-morti e infine partirono verso sud. Superata la città di Loftwick i nostri eroi raggiunsero la Foresta di Irisha che decisero infine di attraversare per raggiungere Solace, la loro meta finale (Geeno li guidava). Nel bosco incontrarono la ninfa Irisha che grazie ad una fonta miracolosoa, ritardò l'effetto delle loro maledizioni ed inoltre fece loro alcuni doni. Gli parlò poi dei 7 diamanti leggendari e delle 7 armature leggendarie che in passato salvarono Ansalon dalle truppe di Torgun. Fu qui che Otto si rivelò per la prima volta e si separò da Shatzy, che lo affidò alle cure della ninfa mentre lei avrebbe provveduto a sciogliere la maledizione del folletto (i dettagli grazie a Shatzy).

3. Solace, i dinosauri e la morte di Eoghan
I Patagarri raggiunsero infinte Solace dove Geeno riteneva potesse svolgersi il Consiglio delle Ombre Nere nel quale si presupponeva la presenza di Stondylus e dei suoi. La Bussola che indicava la presenza di portali magici indicava la zona est della città, dove Tika, la capovillaggio, spiegò che si trovavano le miniere della città. Shatzy scoprì che il medaglione donatole da Irisha materializzava un MagiCarretto proprio quando la città fu attaccata un'orda di dinosauri scheletrici e nello scontro il povero Eoghan fu trafitto e perse la vita (ancora Shatzy approfondisce i dettagli).

4. Il Consiglio delle Ombre Nere
Nel frattempo gli altri Patagarri salvano Edel, la nuova alleata del gruppo e in qualche modo arrivano alle miniere dove trovano l'accesso segreto al Consiglio delle Ombre Nere. Stondylus e i suoi erano effettivamente nascosti come i Patagarri per spiare il Consiglio nel quale Es, il capo delle Ombre Nere, annunciava la scissione da Erythnull in favore di Vecna che avrebbe concesso i suoi favori in cambio dei 7 diamanti leggendari. Uno dei diamanti era già in possesso di Es, insieme a 5 pezzi delle armature. Ma Seret mise a segno un nuovo colpo e rubò qualcosa (il diamante o un pezzo delle armature) e tra il caos generale e le piuma-albero lanciate da Geeno l'imperativo diventò "Fuggire"! Braccati per un giorno e attaccati di notte i Patagarri riuscirono finalmente a lasciarsi alle spalle le Ombre Nere convergendo verso Pax Tharkas (dettagli da Shatzy e alternativo riassunto del Master)

5. Il punto della situazione
Utilissimo post di Shatzy che con una serie di domande e brevi risposte, chiarisce alcuni punti salienti dell'intera vicenda: qui!

6. Pax Tharkas
I Patagarri raggiunsero la famosa città e con sufficiente fatica (e pagando non poco il semi-losco Hellon) riuscirono ad intrufolarsi nelle imprenetrabili segrete della città (dettagli di Shatzy). Lì raggiunsero il luogo in cui era custodito il diamante verde e lo recuperarono, risvegliando purtoppo anche una feroce Dragonne. La fuga si concluse però tra le braccia dei Diavoli dell'Ovest (Stondylus e banda) che, camuffati da nobili, avevano raggiunto i sotterranei. I due gruppi patteggiarono: l'aiuto reciproco per fini differenti. Da un lato i Patagarri a sciogliere maledizioni varie e salvare amici da tutte le parti, dall'altro i Diavoli per distruggere un portale dall'oscuro destino attraverso l'uso dei 7 potenti diamanti. Così Stondylus si occupò di trasportare tutti quanti ad Ergoth dove si trovava Erin e finalmente Shatzy sciolse la maledizione dei due suoi amici. Erin donò loro alcune spade magiche e tutti quanti si prepararono a partire alla volta di Jelek per affrontare il terribile Giullare e recuperare gli ultimi preziosi diamanti leggendari(dettagli gustosissimi di Shatzy),

I Patagarri e il Torneo dei Sei Regni

1. La storia fino al Torneo dei Sei Regni
2. L'intreccio segreto sull'alterazione del Destino
3. Le connessioni tra i Patagarri e l'alterazione del Destino
4. Il passato dei Diavoli dell'Ovest

I Patagarri hanno partecipato all'ultima edizione del Torneo dei 6 Regni, una gara di abilità e capacità tra le squadre dei migliori guerrieri di Ansalon.

1. La Prima Prova del torneo
La prima prova consisteva in una serie di 7 semplici prove di abilità e, seppur per il rotto della cuffia, i Patagarri la superarono.

2. La Seconda Prova del torneo
La seconda prova invece prevedeva lo scontro contro I Fiutatori di Sangue in un duello finalizzato al recupero di una gemma all'interno di un pericoloso dungeon. Grazie anche all'aiuto dell'invisibile Otto, i Patagarri superarono anche questa prova (di cui i brevi riassunti di Eoghan e Shatzy).

3. La Terza Prova del torneo
La terza prova era invece un vero e proprio scontro diretto in piccoli ma agguerriti gironi. Il sorteggio fu abbastanza a sfavore dei Patagarri, anche se poteva andare decisamente peggio. Infatti i Patagarri vennero prima contattati da Eigal (un membro degli Invicibili Campioni, prossimi avversari del girone) e poi da una ragazza misteriosa di nome Ekler. I primi proposero un patto ai Patagarri (perdere il duello contro di loro per avere vantaggi sugli altri due) mentre la seconda spiegò ai nostri eroi quanto già riassunto negli scorsi post. Come promesso gli Invicibili Campioni aiutarono i Patagarri nella prova successiva dove uscirono vittoriosi sconfiggendo, inaspettatamente, l'Armata di Crimson (un buon riassunto ad opera di Shuro e la classifica dopo i 2 incontri). L'ultimo scontro, contro le Fiamme di Neraka era quindi risolutivo. Gli Invicibili Campioni fornirono così ai Patagarri la Brocca dell'Acqua Eterna insieme ad alcune pratiche informazioni. Il duello, nella Fucina Cittadina, fu piuttosto intenso ma non si concluse mai. Scopo della prova era il recupero di un oggetto che, al contatto, avrebbe trasportato i vincitori all'arena per il proclama della vittoria.

4. Fine del Torneo
Ma le Fiamme di Neraka avevano scambiato e fatto trovare un altro oggetto ai Patagarri, i quali si ritrovarono nel salone del palazzo reale anzichè nell'arena. In quel luogo erano destinati a finire per essere accusati del rapimento della principessa al posto dei reali rapitori, le Rune Verdi, una vecchia conoscenza del gruppo. Scopo del rapimento (che comprendeva anche i poveri Ainiken e famiglio) era l'estorsione di un oggetto, chiamato Occhio Celeste, custodito nel castello e che le Rune Verdi non erano riusciti a recuperare. L'oggetto era stato infatti rubato non molto prima da Seret e quindi non ve n'era più traccia. Per riavere i rapiti, i Patagarri avrebbero dovuto recuperare l'oggetto. Accusati del rapimento i Patagarri furono imprigionati e sui loro corpi fu impressa una maledizione dal sacerdote reale. Se non avessero riportato la principessa, sarebbero morti entro un paio di settimane (riassunto di Shatzy e di Shuro).

5. La caccia a Seret
I nostri eroi uscirono così dal Torneo (in seguito annullato per il grave rapimento della principessa) e si trovarono invischiati ancora una volta in una maledizione mortale.
Il destino li portava di nuovo a cacciare una persona, questa volta proprio Seret.

Premessa ai nuovi riassunti

Raccontare tutto ciò che è successo finora sarebbe davvero interminabile. Il più lo si può leggere partendo dalle prime pagine del blog e venendo avanti fin qui ma siamo consci del fatto che la maggior parte dei lettori difficilmente vorrà o potrà farlo.

Per questo la cosa migliore è un breve riassunto delle avventure dei Patagarri fino al tanto atteso punto Crouch, di cui si tornerà a parlare.

Alcuni brevi riassunti sono già stati fatti e vi consiglio una veloce lettura. Questi 4 riassunti sono i seguenti:

1. La storia fino al Torneo dei Sei Regni
2. L'intreccio segreto sull'alterazione del Destino
3. Le connessioni tra i Patagarri e l'alterazione del Destino
4. Il passato dei Diavoli dell'Ovest

D'ora in poi riassumerò periodicamente i fatti accaduti e invito chiunque non capisca delle parti o non comprenda delle connessioni a fare specifiche richieste di chiarimento che verranno esaudite (per quanto possibile) con nuovi utili post.

martedì, settembre 02, 2008

Chi .. muore si rivede!

Finalmente siamo giunti al tanto atteso Punto Crouch!
Ebbene, molti di voi l'hanno richiesto insistentemente via mail, alcuni per telefono, altri per corriere espresso... in molti mi hanno richiesto un Punto Crouch!
Ed ecco che è finalmente arrivato, sgambettando come un satiro arrapato, lasciandovi di stucco e con espressioni vocali del tipo "Nooo, ma dai!" "Ahh! Lo sapevo io!" "OOOrrrabbia!" e via così..
Ma bando alle cinciallegre, è tempo di narrare i fatti accaduti e per questo esorto gli intrepidi (ma non loquaci) Patagarri a raccontare gli eventi che in poche ore hanno ridato vita alla storia, lasciando tutti col gusto di voler riprendere subito laddove l'avventura si è interrotta.
A breve un riassunto schematico di tutto quello che ci siamo lasciati alle spalle, tanto per rinfrescare le menti intorpidite. Per intanto, i riassunti dei Patagarri vi racconteranno l'ultima delle loro strepitose avventure...


p.s.
Tutto ciò che è scritto sopra potrebbe non corrispondere alla verità. Compresa questa frase.

Le Delizie del Calcagno - Il Libro

E' in ristampa Le Delizie del Calcagno, il libro che ha reso famoso Ohgav Următor, lo Gnoll dalla folta chioma!

Consigli e pratiche ricette per soddisfare anche le bocche più voraci. "Non c'è Goblin, Ogre o Verme Solitario che non possa essere deliziato" afferma lo chef soffriggendo un Klostar "è solo una questione di buon gusto!"

A sole 699 MO anche voi potrete finalmente dire "Khahhr ju ja p’morokk TTHAKR!!"

Ascia del Macellaio Earl

"Oh no! Di nuovo quel fastidioso Bulette che non mi lascia uscire di casa!" Quante volte lo avrete detto?

Da oggi potrete dire "BASTA!" o frasi alternative come "CREPA MALEDETTO!" o "PER THOOOR!" acquistando la fantomaticissima Ascia del Macellaio Earl, una meravigliosa ascia bipenne +3 affilata, vorpal, anatema dei Bulette che pochi hanno visto e pochissimi hanno toccato!

Non perdete l'occasione! Con sole 119.990 MO anche voi potrete finalmente dire "Katttaha! Ju ja p’morokk EUGH!!!"

64 giorni nel Faerun

Sinteticissima cronaca degli eventi accaduti nel Faerun in 64 giorni:

1° - Incontro a Yartar con Hegard
2° - In viaggio verso i Picchi Perduti
3° - In viaggio verso i Picchi Perduti
4° - In viaggio verso i Picchi Perduti
5° - Arrivo al limitare della Grande Foresta
6° - A piedi nella Grande Foresta
7° - Arrivo alla casa del druido Leod
8° - Arrivo ai piedi dei Picchi Perduti
9° - Salita ai Picchi Perduti, incontro coi satiri
10° - Villaggio dei Satiri e Fontane della Memoria
11° - Discesa dai picchi verso Est
12° - In viaggio verso il Grandfather Tree
13° - Incontro con Leod, Ikea e Oshadogan
14° - Villaggio degli Gnoll e Padre Albero
15° - IL PADRE ALBERO
16° - Villaggio degli Gnolli
17° - Risalita dei Picchi Perduti
18° - Villaggio dei Satiri
19° - Discesa dai picchi verso Ovest
20° - Arrivo ai piedi dei Picchi Perduti
21° - A piedi nella Grande Foresta verso Ovest
21° - Incontro con Grunt nella Grande Foresta
22° - Usciti dalla Grande Foresta
23° - In viaggio verso Yartar
24° - In viaggio verso Yartar
25° - In viaggio verso Yartar
26° - YARTAR
27° - Vigilanza a Yartar
28° - Vigilanza a Yartar
29° - Vigilanza a Yartar
30° - Assalto notturno alla Mani di Yartar
31° - Riposo dopo aver salvato la Baronessa
32° - In viaggio verso Mirabar
33° - In viaggio e attacco orchesco notturno
34° - In viaggio verso Mirabar
35° - In viaggio verso Mirabar
36° - In viaggio verso Mirabar
37° - LONGSADDLE - Al villaggio Halfling
38° - In viaggio verso Nido del Grifone
39° - In viaggio verso Nido del Grifone
40° - In viaggio verso Nido del Grifone
41° - In viaggio verso Nido del Grifone
42° - In viaggio verso Nido del Grifone
43° - NIDO DEL GRIFONE - Pietra della Vita
44° - In viaggio verso LongSaddle
45° - In viaggio verso LongSaddle
46° - In viaggio verso LongSaddle
47° - LONGSADDLE - Halfling e Hobgoblin
48° - In viaggio verso Mirabar
49° - In viaggio verso Mirabar
50° - In viaggio verso Mirabar
51° - FORTEZZA DI XANTHALL
52° - In viaggio verso Mirabar
53° - MIRABAR - Consegna lettera a Morsh
54° - Ritorno a Xanthall
55° - FORTEZZA DI XANTHALL - Orchi
56° - In viaggio verso il BOSCO SEGRETO
57° - In viaggio verso il BOSCO SEGRETO
58° - In viaggio verso il BOSCO SEGRETO
59° - BOSCO SEGRETO
60° - BOSCO SEGRETO
61° - BOSCO SEGRETO - Riposo di Moradin
62° - Sottosuolo
63° - Sottosuolo
64° - Caverna di TZULAO

Top 10 - Imprese eroiche

1. Distruzione del portale di Torgun
2. Furto del Diamante Verde a Pax Tharkas
3. Liberazione di Erin dalla maledizione
4. Successi conseguiti al Torneo dei 6 Regni
5. Recupero Spada e Anello del Dominio
6. Entrata nella Caergoth sotterranea
7. Prima avventura nel castello di Jelek
8. Seconda avventura nel castello di Jelek
9. Uccisione re Gorag e consorte
10. Uccisione Rossotoro

Top 10 - L'utilizzo Migliore della Magia

1. Eoghan: Evoca Strumento (per coprirsi)
2. Aineken: Palla di Fuoco (strage al porto)
3. Shatzy: Immagine Maggiore (dinosauro)
4. Geeno: Corno di Taller + Incensiere (a Jelek)
5. Aineken: Invisibilità (per tagliarsi le unghie)
6. Shatzy: Suggestione (a Jelek)
7. Eoghan: Servitore Inosservato (per scavare)
8. Shatzy: Mazzo delle Illusioni (medusa)
9. Eoghan: Piuma Barca Cigno (su muro di fuoco)
10. Lailaith: Raggio di Gelo (su demone del gelo)

Le comete

Un omaggio reso dal blog ai tanto leggendari quando sconosciuti nostri ex-amici. In particolare:

Pino il Pantagruelico: ex druido
Ellin: ex chierica gnoma
Kira: ex paladina
Temibile (cavallo): ex amico immaginario di Kira
Inish: ex guerriera
Idel: ex monaca
Rudek: ex guerriero nano



Un saluto affettuoso invece a due simpatici personaggi che sono ancora in giro per il mondo:

Jhon Franklin Double W. Cammel (cammello): Spirito libero immortale
Iossundur: Stregone Rimbambito

Pino il Pantagruelico

Questo sito ricorda Pino il Pantagruelico, famoso più che altro per il suo cammello (ancora vivo).



Jhon Franklin Double W. Cammel

giovedì, agosto 28, 2008

Persi!

I nostri eroi si sono... persi!
Eccoli sprofondati nel sottosuolo del Faerun, nei meandri più remoti dove creature misteriose aspettano misteriosi avventori in cerca di misteri misteriosi.

Riusciranno i nostri eroi a "riuscire" alla luce del giorno?
Troveranno i nostri eroi una "trovata" che possa salvarli?
Penseranno i nostri eroi a qualche "pensata" geniale?
Caveranno i nostri eroi qualche "cavo" da qualche buco?
Peneranno i nostri eroi nella ricerca di qualche... beh... lasciamo stare..

Lo saprete presto, forse.

mercoledì, agosto 06, 2008

Diario di viaggio di Tiago dei Rhym

Parte Terza - Sabbia

Tenevo davanti agli occhi questa borsa di pelle color senape, la rigiravo tra le mani con un gusto tutto mio, apprezzandone i particolari della manifattura e compiacendomi del mio piccolo meritato bottino. Aveva una lunga tracolla con diverse fibbie, alcune di queste leggermente alzate in modo da poterci appendere delle cose, era strappata all’altezza del petto e i due lembi erano bruciati e anneriti a causa del mio incantesimo. La borsa era chiusa da una patta con un fermaglio di metallo scuro piuttosto elaborato. Il curioso oggetto aveva la forma di un qualche tipo di uccello che non so riconoscere, posto di profilo con le ali sporte in avanti a coprire parzialmente un lungo spillo a forma di bastone da mago, che tiene chiuso il fermaglio. L’impulso lecito di sfilare quello spillo e scoprire chissà quali diavolerie da ladruncola si celeranno nella piccola borsa è assai forte, ma non abbastanza da farmi dimenticare la mia istruzione in campo di magia. Appoggiai la borsa per terra e feci un passo indietro, andai verso il sacco con le mie cose e frugandoci dentro mi accorsi che mancavano ovviamente i soldi, che erano comunque pochi, alcuni oggetti vari e la borsa dei componenti per gli incantesimi. La trovai per terra a poca distanza, è stata rovesciata spargendo sul mozzicone di pontile una miriade di oggettini strani, polveri, essenze e macabri pezzi di animali o insetti morti. Frugando trovai e afferrai un piccolo cristallo di quarzo che faceva proprio al caso mio e tornai a concentrarmi sulla borsa. Ci volle, e me ne vergogno, un discreto sforzo mentale per ricordarmi il procedimento magico necessario a identificare un possibile incantesimo di protezione in atto su un oggetto e nel frattempo venivo distratto da note immagini raccapriccianti di apprendisti inesperti, tristemente segnati da un fallimento in questa pratica. Presi un bel respiro, concentrai i miei sforzi e cominciai la cantilena mentale che ricordavo a memoria... ad un tratto sentii il cristallo illuminarsi e scaldarsi nella mia mano, lo osservai con attenzione e capii che un glifo di interdizione era in atto sul fermaglio della borsa. Sorpreso balzai all’indietro lasciando cadere il cristallo, ero sudato e avevo il fiatone per l’emozione, avevo compiuto una lettura del magico alla perfezione! Se solo avessi avuto del buon vino avrei certamente festeggiato questa impresa che, per me, non era affatto cosa da nulla. Pensai quindi che la ladra in questione sapeva in fin dei conti il fatto suo, e mi rammaricai del fatto che non potevo scoprire il contenuto di quella sempre più misteriosa borsa.
Il sole era sempre alto nel cielo, ma davanti a me l’inspiegabile e quasi spettrale foschia delle Terre Grigie mi ricordava qual era la mia prossima meta e mi spingeva ad agire in fretta. Raccolsi tutto ciò che poteva essermi utile, e sacco in spalla mi avviai a nord salutando l’ormai del tutto putrido Niola e ringraziandolo per aver fatto bene la guardia. Conosco abbastanza bene gli orchi e la loro organizzazione sociale e militare, li ho combattuti fin da quando ho memoria, a partire da quel giorno quando assaltarono l’orfanotrofio di Manhak dove credo di essere nato. Ricordo bene quella notte, compivo 8 anni e per divertirmi buttai nel pentolone della minestra appena fatta della sera le ghiande dei porci... devo ringraziare l’attacco degli orchi, altrimenti avrei ricevuto una punizione ben peggiore. In poco tempo ci fu un massacro, il monaco Jau, rettore dell’orfanotrofio, si batté fino all’ultimo suo vecchio respiro, aveva in mano solo il lungo mestolo di legno che avrebbe altrimenti usato per punire me e con quello spaccò il cranio a quattro orchi quasi il doppio di lui... Dette così il tempo di fuggire a quelli di noi che correvano meglio e gli altri che già avevano per colpa mia saltato la cena, finirono in quella degli orchi. Ho imparato a conoscere molto bene queste bestie assetate di sangue, tanto che non dormo bene la notte se non ne ho uccisa una di recente, e come me sono così quasi tutti i miei coetanei del Mare della Luna, cacciamo gli orchi e i loro simili dalle nostre case sin da quando è nato il Mare e d’altra parte le infami bestiacce fanno lo stesso con noi e sicuramente ricambiano i nostri sentimenti. Il silenzio del Thar avvolgeva i miei passi, mentre mi districavo tra arbusti e camminavo con cautela sul terreno brullo e polveroso che “accoglie” i visitatori di questa simpatica terra dimenticata dagli dei. Passo vicino agli alberi più grandi e nelle zone più vegetate per approfittare della copertura, ma cerco di rompere il minor numero di piante possibile perché so che il passatempo preferito degli orchi e battere la loro terra in cerca di tracce di intrusi. Ultimamente mi sono chiesto spesso che senso abbia uccidere gli orchi... sono tantissimi, troppi e non si stancano mai. Noi li battiamo e li cacciamo più frequentemente di quanto facciano loro, questi però si riproducono più di noi e si nascondono meglio, quindi il circolo e decisamente vizioso. Osservo con attenzione ovunque possano vedersi delle tracce, non di orchi, bensì della mia amata ladruncola halfling, che non creda di passarla liscia dopo quello che mi ha fatto. Di tanto in tanto il mio sguardo viene catturato dalle palesi tracce di pattugliamento orchesco, correggo opportunamente la direzione in modo da starne più alla larga possibile, non ho intenzione di farmi pescare stanco, affamato e impreparato da una truppa di ricognizione. Dopo molto camminare la testa cominciava a girarmi, la mancanza di cibo e acqua si faceva sentire, così decisi di inoltrarmi verso l’interno dove sapevo esserci un ambiente meno arido e magari con un po’ di fortuna per fino un ruscello... I sassi intralciavano il mio cammino rendendolo più faticoso e la polvere entrava prepotentemente nei miei polmoni mentre cercavo di respirare più a fondo e quando il sudore della mia fronte prese a colare sugli occhi annebbiandomi la vista decisi che era meglio prendermi una pausa.
Mi accasciai su una grossa roccia grigia, e appoggiandoci il mio stanco sedere espressi con una sonora imprecazione il mio profondo disprezzo per quello scomodo e inutile ammasso grigio. Polvere e sassi tutto intorno e silenzio, solo il mio ansimare spezzava la quiete totale di questo luogo. Guardando attorno a me non potevo che stupirmi dell’assurdità di questo ambiente: si tratta di una pianura deserta di pietre e secchi arbusti con striminzite foglie chiare... ma non c’è sole qui, tutto quanto è avvolto da una nebbia impastante. Il cielo è, figuriamoci, grigio e fa un caldo soffocante.Voltandomi indietro non vedo la spiaggia, eppure non ho percorso una gran distanza, e a stento riconosco la via che ho preso. Ad un tratto mi balza in mente un pensiero, “io sono mai stato qui?”. Non credo, se ripenso però alla strada che ho fatto mi sembra di averla presa quasi automaticamente, senza pensare. Sapevo che da questa parte il terreno cambiava e so che più avanti ci sono prati e grosse voragini nel terreno, come dei canyons, che gli orchi occupano con i loro villaggi, eppure non sono mai stato in queste terre. La testa non smetteva di girare e un rumore fastidioso come quando fischiano le orecchie si insinuava a poco a poco nella mia testa, chiedendomi, quasi obbligandomi a stendermi lì, su quella roccia, per trovare un po’ di sollievo. Lasciai la testa a penzolare all’indietro e provai un’immediata sensazione di benessere... Potevo rimanere così ancora per un po’, tenere gli occhi chiusi per qualche secondo ancora, in pace, mi avrebbe risparmiato certamente ciò che stavo per vedere e chissà cosa sarebbe di me ora se non avessi immediatamente e inspiegabilmente aperto gli occhi, sicuramente non sarei qui a scrivere ciò che state leggendo. Tutto accadde in un secondo: i miei occhi si aprirono e capovolta vidi l’immagine di un enorme albero secco sul ciglio di un ammasso roccioso, posto ad alcuni metri sopra la mia testa. Come per tutte le cose l’equilibrio è una condizione provvisoria, in attesa di essere mutata in favore di un movimento liberatorio e improvviso. Così accadde che sopra la mia testa le vecchie radici dell’albero cedettero lasciando cadere sotto di loro una cascata di rocce e terra. Il fato volle che i miei occhi increduli si aprirono in tempo per veder accadere la cosa e in un secondo, che mi parve un minuto, ebbi il tempo di decidere che potevo muovere la testa, e mi spostai di scatto rotolando giù dal masso appena in tempo per vedere infrangersi una gragnuola di pietre lì dove un secondo fa la mia testa riposava, serena e ignara di ogni cosa.

martedì, agosto 05, 2008

E' tempo di ripartire

E' giunta l'ora di rimettersi in marcia, prodi eroi.
Avete gozzovigliato troppo e molti terribili eventi sono accaduti.
E' il momento di ripulire il male che ammorba questo mondo!

Verificate di avere con voi fischietto, berrettino, crema solare, padella per uccidere i ragni, coltello per fare il gioco con la mano sul tavolo, nacchere, maracas, olive piccanti, bottiglietta d'acqua, cuscino gonfiabile per ammaraggi e soprattutto un paio di opuscoli da leggere per quando sarete nascosti dietro un cespuglio a fare la grossa.

Siete pronti, piccoli BoiaFaus!
Caricate gli zainetti, legate bene il foulard al collo, allacciate le scarpe o gli zoccoli (a seconda), limatevi bene tutte e due le corn..... come non detto!

Pronti?
Se si si va!

domenica, maggio 11, 2008

Le Delizie del Calcagno

Terza Lezione

Buona sera e ben torniati amici di scodella!
Hmm vedo con piacere che siete sopravvissuti alle prime due lezioni, niente febbre né allucinazioni, il senso di disorientamento è sparito, rimpiazzato da una sana rabbia atavica, bene! Ciò significa che o siete esternamente audaci, oppure non ho messo abbastanza salsa Yamach nei vostri sufflés!
Mio nonno diceva sempre: “il miglior modo per sciogliere un troll è immergerlo nella salsa di Yamach, ricordalo sempre Johnatan”. Non ho mai capito chi fosse questo Johnatan, ma una cosa è certa: la salsa è una bomba, e sapete cosa vi dico? Mi pare ora che io vi insegni a farla!
Pulite bene un mestolo in mithril +1 e mettetelo a scaldare sul fuoco, deve essere rovente il più possibile, vostre mani permettendo. Bravo Heruuj, così si fa! Ma dato che sei un Erinni, Earl, sbattilo fuori! –EHU!!-
Non mi piace essere preso in giro. Tornando a noi, mentre il mestolo si scalda tirate fuori l’olio di Rasshut, che avete ricavato dalla vostra pianta di Isshut, che avete cresciuto con amorevole cura per gli ultimi 5 mesi e che come sapete, a parte mordere e puzzare non ha assolutamente alcuna altra funzione che produrre l’olio in questione e ... come sarebbe a dire non avete l’olio?! e allora?! ah, si, suppongo che se ve l’avessi detto 5 mesi fa sarebbe stato meglio. Pazienza, fortunatamente ho qui la mia riserva personale di olio, annata AC 1566, la migliore in assoluto. E’ anche un ottima lozione contro la caduta dei peli, ne vuoi un po’ Earl? -EHU UGH-, per te fanno 129 Mo... -EHU UGAGH!-
Ma basta con le ciance siamo qui per lavorare, non per farci ricrescere i peli! Il prezioso olio deve essere steso omologatamente su tutta la superficie del recipiente per la salsa, altrimenti v’impazzisce. Gli ingredienti necessari per 1 litro di Yamach che si rispetti sono i seguenti: 4 uova di Pthuk sotterraneo, (sì è ora di tirar fuori dall’armadio il vostro costume da Mind-Flayer.. e cercate di essere convincenti, per il vostro bene!), 3 cucchiai di sciroppo di Cedro Sotterraneo, 200 gr di pasta di Acciughe Assassine del Mare della Luna (le uniche che abbiano quell’aggressibilità e sfrondatezza in grado di dare una nota caratteristica alla nostra salsa), qualche foglia di Thykkala (vedere la prima lezione), sale e pepe a piacere. Uh, dimenticavo una cosa importantissima, il gradiente segreto di mio nonno: una pinna di Kuo-Toa fresca!
“PATANK-PONK-ZOOOOOOOOOM.....”
Oh per Gruumsh, ah ah ah, Gulash è scappato! Suvvia, non siamo ridicoli, io non farei mai una cosa simile a un mio studente, per chi mi avete preso? Per Earl? A proposito, vai, da bravo, fai ancora in tempo a raggiungerlo... -EHU GUH!-
La difficoltà nella salsa Yamach sta tutta nel ottenere quel grado di viscosità, cremosità e quel sapore infernale che noi Gnoll adoriamo! Impastate subito le acciughe con la Thykkala pestata, potete usare tutte le vostre armi per farlo... Kejin la tue sono ancora vive! Kej.. “GNAM GNAM GNAM”.. troppo tardi. Non mi stancherò mai di ripetere che questa non è cucina per pixie... non siamo qui per candire tortini di fragole con confettini fatati! Vorrei vedervi a candire una tortina con un’ascia bipenne, tsk...
Il colore è l’indicatore per sapere quando sono pronte. Bene, ora sbattete le uova con lo sciroppo. Quando avete finito cominciamo con la parte difficile: mettete la pappa di acciughe nel recipiente oliato e con il cucchiaio rovente in mithril +1 mescolateci dentro, più velocemente che potete, le uova sbattute nello sciroppo. Se eseguite questa operazione alla perfezione la salsa dovrebbe .. “WHAAM” !! .. prendere fuoco esatto. -EHU NGOOO-
Oh grazie Earl, giusto in tempo, la pinna va gettata nel recipiente finché e ancora infuocato, là! Uff, suvvia Gulash, non è il caso di piangere, tanto ricresce...vero?
-Hovesh Un Nami do GAA!-
Credo di non aver afferrato l’ironia su mia madre... Comunque, ammirate il colore rosso fuoco della nostra creazione, inalatene l’inebriante sentore di accampamento bruciato.. ottima su tutti gli arrosti e le insalate di imenotteri, con il suo piccante gusto campestre vi conquisterà. E se non vi piace, amici avventurieri che ci seguite da casa, potete sempre usarla sui troll!
Questo è tutto, alla prossima e come sempre: KAKATTAHG YAPPO HU!
-HOVESH DO GAAAAA!!-

venerdì, maggio 09, 2008

Segnali Premonitori

Dorso del Mondo, seminativo.
Scrutare numero 26 del giorno, atti pubblici.

“Mamma, cosa sono?”
La bambina afferra la gonna della madre e comincia a strattonarla.
“Mamma, dai, dimmi! Cosa sono?”.
Accanto a lei la madre, una mano alla fronte per proteggersi dal sole, lo sguardo verso il cielo. Ha lasciato cadere il secchio dei panni freschi di bucato sull’erba soffice del suo cortile. Non ha nemmeno fatto rumore nel cadere, così come la voce della figlia non risulta che un sussurro ovattato, lontano, nel fragore del momento. La donna non crede a ciò che i suoi occhi vedono, rapita da questa immagine alla quale non si assiste certo ogni giorno, tutto il resto le pare insignificante, perfino i suoi panni puliti nel fango. Lei trova buffo che in un momento come questo gli vengano in mente le parole di suo marito, quando questa mattina le disse con orgoglio di aver finalmente pagato le ultime ottocento monete d’oro di rata sulla casa. Le salta agli occhi l’immagine di sua figlia mentre arriva a casa ridendo di gioia, appena accettata alla scuola infantile di magia del paese, un paio di giorni fa. In questo momento il passato, così come il futuro, paiono privi di significato, o perlomeno di attrattiva. Perfino la vicenda del vecchio Meddy, e tutto il terrore che portò in paese, sembra improvvisamente dimenticata. Se la donna potesse distogliere lo sguardo dal cielo, che scurisce sempre di più, di istante in istante e guardarsi attorno, si accorgerebbe che l’intero paese è ora riversato per le strade. Bocche aperte, occhi spalancati, lanciati verso l’alto. Tutti hanno smesso di fare qualsiasi cosa stessero facendo, sembrano gli attori di una commedia alla fine dello spettacolo, abbandonata ogni farsa rimangono senza ruolo e senza battute. L’unica differenza e che nessuno s’inchina e nessuno batte le mani. Il vecchio Gherd, non si accorge di aver puntato il suo bastone in una buca del terreno, probabilmente non si accorge neanche di stare cadendo, a causa di questo. Almeno da terra riesce a vedere meglio quello che sta accadendo e dall’alto dei suoi 432 anni da nano giura, tra se e se, di non aver mai assistito ad un evento simile in vita sua. Una macchia d’ombra si stende sul paese di Jerrom, ai piedi delle montagne del Dorso del Mondo, un fragore di versi stridenti e sbatter d’ali si espanderà lungo le terre del Nord. Fermerà il respiro delle creature misteriose del Bosco Incantato, catturerà lo sguardo di tutte le tribu degli Orchi, di tutte le bestie feroci che popolano il deserto dell’Anauroch e delle canaglie che si nascondono nelle Terre Grigie. Gli umani che si ammazzano a vicenda nel Mare della Luna sembreranno dei soldatini di legno, immortalati nella loro posa di battaglia, mentre sui loro elmi puntati verso il cielo cala l’ombra e si riflette lo scintillio di milioni di scaglie lucenti, migliaia di artigli affilati.
“Mamma.. ho paura, falli andare via, fai una magia!”
La donna abbassa finalmente lo sguardo e lo posa sulla figlia. Si china lentamente, appoggiandosi sulle ginocchia e passa una mano tra i capelli della bambina. Quanto e bella sua figlia, non può fare a meno di pensare, con quelle sottili orecchie appuntite che spuntano dalla chioma rossa, gli occhi grandi e lucidi, sempre allegri, per fino in una situazione come questa non sembrano mostrare segni di sconforto. Non le assomiglia per niente, ha preso tutto dal padre, “gli halfling hanno geni forti”, dice sempre lui, con fare orgoglioso.
Nel frattempo il cielo sopra Jerrom si era tinto di nero luccicante, non un centimetro di azzurro riusciva a penetrare tra le ali, gli artigli e i lunghi colli squamosi di una nuvola di bestie in frenetica corsa verso chissà dove.

“Tesoro, la mamma non può far scomparire un milione di viverne dal cielo”.

Dalle pubbliche cronache scrutate della Gilda degli Osservatori di Greyhawke.

martedì, aprile 29, 2008

4° edizione

E' uscita la quarta edizione di D&d. Che dite, ci convertiremo?

mercoledì, aprile 02, 2008

Problemi nel "Continium"

Ho analizzato a lungo la situazione e credo di poter affermare che probabilmente è in corso una situazione di "stasi temporale". Gli eventi sembrano essersi fermati al tempo t0 e non proseguiranno al tempo t1 finchè un evento scatenante, chiamato "proxima adv", non sarà compiuto. E' difficile stabilire con certezza quando questo evento avverrà tenendo conto anche del fatto che, se il tempo si è davvero fermato, sarà difficile che possa avvenire qualcosa.

Prof. Esimius Scartoffius

giovedì, febbraio 28, 2008

Il vecchio e il soldato

Ancora tremante e col volto segnato da visioni terrificanti il vecchio Meddy tentava a stento di tracannare la mistura alcolica offerta dal giovane soldato biondo. La tazza, sorretta dalla mano inferma, vibrava vistosamente e a tratti rovesciava il suo prezioso liquido sul tavolo di legno.
Il soldato attendeva impaziente le parole del vecchio. Teneva le mani incrociate davanti al petto e picchiettava nervosamente i pollici sulla costosa armatura. La sala si era svuotata rapidamente dopo l'entrata dei soldati e solo l'oste e pochi curiosi restavano silenziosi ed in disparte ad assistere alla scena.

"Ti ho chiesto, vecchio, cosa è successo nel bosco. Hai intenzione di parlare o no?" chiese per l'ennesima volta il soldato biondo, impaziente di carpirgli le informazioni.
"Ho visto Mijada..." rispose il vecchio Meddy con la voce tremante e lo sguardo perso nel vuoto.
"L'hai già detto questo, hai visto tua figlia Mijada, la tua figlia morta... e poi? Che altro?"
"E poi... denti. E sangue..."
"Già, sangue. Ma non sarà mica apparso dal nulla, quel sangue" incalzò il soldato alzando sempre più il tono di voce
"Era... su Mijada, sulle piante, su di me... tutto era sangue. E poi tutto era denti.. zanne.."
"Inutile vecchio, Cosa significa che tutto era denti? Di quali denti parli? Dei tuoi? O c'era una creatura?"
"C'era... il demone dei denti... e lui... ha divorato ogni cosa..." pronunciò Meddy con gli occhi quasi vitrei e la voce sempre più flebile.
"Il demone dei denti? E' davvero questo quello che credi, vecchio pazzo? Un demone?"
"Si.. il demone dei denti.."
"Tua figlia Mijada era il demone dei denti? E' questo che dici, sudicio vecchio?"
"No.. Mijada era prigioniera.. l'aveva rapita.." disse Meddy tremando sempre più forte e cominciando ad agitarsi nervosamente.
"Vecchio pazzo, hai scambiato tua figlia per un demone e l'hai uccisa? Hai ucciso lei e le sue ancelle?" urlò il soldato biondo lanciandosi al collo del vecchio.
"NO! Lei era stata presa! Il demone l'aveva rapita!" rispose a fatica il vecchio tornando in sè e cercando di liberarsi dalla presa del giovane.
"Sei stato trovato coperto di sangue, con un'ascia in mano, di fronte ad una carneficina e osi ancora negare!!" disse il giovane scuotendo l'anziano violentemente.
"Ero lì per salvarla! Mia figlia era stata presa!!"
"Menti! Non c'erano demoni, non c'erano animali, solo tu e corpi straziati dai colpi della tua ascia!!"
"No! Il demone! L'ho visto!! Era lì!! Centinaia di zanne..." disse il vecchio nel mezzo di quella che ormai era diventata una violenta colluttazione.
"MENTI!!!" urlò il giovane scaraventando Meddy contro la parete e lasciandolo collassare a terra inerme.

Il giovane soldato cercò di ricomporsi, prima sistemandosi i capelli, poi il mantello ed infine gli abiti ormai macchiati di sangue e alcool. Con discreto contegno raccolse la sedia che nello slancio aveva rovesciato e tornò a sedere con le mani incrociate di fronte al petto. Attese qualche istante che il vecchio potesse riprendere un minimo di coscienza e infine si rivolse ad un sottoposto con aria di ufficialità.

"Che la persona qui di fronte sia condannata entro il tramonto per l'efferato omicidio della figlia e delle sue tre ancelle. Che la pena sia una sentenza di morte e che sia compiuta giustizia all'alba di domani nella piazza delle anime e che nel frattempo sia posto sotto custodia nelle prigioni del castello."
"Sissignore!" rispose il sottoposto inchinandosi per mostrare la sua fedeltà.

Il vecchio, seduto a terra e ancora coperto di sangue, era tornato a fissare il vuoto.
"Ha detto che tornerà..." bisbigliò con un filo di voce.
"Che hai detto vecchio?" chiese il soldato biondo con il tono di chi comanda e non di chi chiede.
"Ha detto che tornerà... il demone dei denti... e ha detto che si prenderà ogni anima di questa marcia città."

venerdì, febbraio 15, 2008

LA GAZZETTA DELLO SPORC

Settimanale Militare d’Informazione Orchesca

NOTIZIE DAL FRONTE
IL PASSO DI ULGMAR E’ NOSTRO!
La gamba tuttavia è andata persa

Il facoltoso generale d’armata Qaggast Ulgmar è rimasto ferito nella gloriosa battaglia per la gola strategica a sud della Strada Nera, così rinominata in onore dell’impresa. La virgulta gamba sinistra è volata in aria in seguito a una infida e codarda palla di fuoco del nemico scagliata a tradimento dalle retrovie. Così ha commentato il pluridecorato condottiero:
-AAARGGHRGHAARGH!- mentre saltellava qua e là, probabilmente come gesto di scherno nei confronti del nemico.
La battaglia che vedeva schierata la 79esima divisione Junior dei Maghi Rossi (i nostri esperti stanno ancora cercando di decifrare il significato di quell’aggettivo) contro l’intera tribu sanguinaria e ferocissima delle Mani Sozze.
Questa vittoria segna sicuramente un passo avanti nella campagna per la riconquista dell’Anauroch, e infatti si tratta proprio di un singolo passo…
Secondo le stime dei nostri esperti dal campo, il bilancio dello scontro è stato di 15000 vittime per l’esercito dei Maghi Rossi e di 1 gamba persa (con dignità) per il glorioso clan delle Mani Sozze.
I dati tuttavia sono ancora preliminari, il numero reale delle vittime e delle gambe potrebbe variare.
Non ci resta quindi che augurare buona fortuna ai nostri eroi e che Gruumsh ve la mandi buona, restiamo in attesa di ulteriori eccitanti aggiornamenti.

GIU AL VILLAGGIO
VANADIA COLPISCE ANCORA
Critico migliorato!

La celebre attrice Troll Vanadia Lopesto lascia a bocca aperta il pubblico dell’arena di Kolmer con una vibrante interpretazione della “Madama Batti e fly”, del famoso compositore Svirfneblin G. Piccini. Una storia di amori esotici tra mostri ripugnanti, mascalzoni dell’alta società e controverse usanze Svirfneblin. I critici entusiasti dei costumi e delle realistiche scene di combattimento sanguinoso; “Una leggera reinterpretazione rispetto alla versione originale del Piccini”, dicono, “ma ci piace molto”. Campionessa di incassi e di Erythnul, come è noto, l’affermata artista fa sapere che sarà in tournée per tutta la stagione di caccia, ne vedremo delle belle!

martedì, gennaio 29, 2008

Oscuri presagi

Son ormai diverse decadi che la compagnia tace in silenzio, eccezion fatta del dialettico guerriero. Ciò non è sicuramente un buon segno, ma solo l'Oracolo potrà negare o affermare i nostri dubbi:

"Oscuri presagi vedo all'orizzonte...
Le tenebre calano lentamente sulle terre conosciute e sconosciute...
Creature immonde si muovono sotto la superficie umida della terra...

Oscuri presagi vedo all'orizzonte...
Maledizioni innominabili rieccheggiano in antiche grotte...
Cavalieri corrotti si abbandonano a lussuria e avidità...

Oscuri presagi vedo all'orizzonte...
Giovani sgozzate da clericanti malvagi nell'animo...
Demoni volanti che tormentano le anime pie dell'Est...

Oscuri presagi vedo all'orizzonte...
ma siccome non trovo gli occhiali forse ho visto male.."

domenica, gennaio 27, 2008

Diendi Advertising - 2

Quando la diarrea ti sorprende...
prega che non ti faccia un furtivo!

Diendi Advertising - 1

Se il vostro problema è un fastiodioso prurito intimo...
cominciate a pulire l'armatura!

Le Delizie del Calcagno

Seconda Lezione

Buonasera e ben torniati amici di scodella!
Siamo giunti alla seconda lezione, ricordate come siete rimasti estasiati dai kurg alla gelata? Ricordate la soddisfazione profonda di vedere il paladino del vostro gruppo assaggiare il manicaretto da voi creato, con tanto amore Gnoll e dedizione, e non riuscire a trovare le parole per descrivere un tale bombardamento sublime dei sensi… annaspa, non riesce a parlare, l’emozione è troppo forte, ma non servono le parole gli dite voi, vi basta guardare l’espressione contorta del viso, il colore bluastro, per capire quanto è grato al suo dio per aver incontrato voi!
Bene preparatevi a ripetere tutto ciò grazie alla speziale squisita ricetta di oggi: Bulette in carrozza!
Si tratta di un arrosto di Bulette alla Julienne accompagnato da una vellutata di funghi. Per questo piatto avrò bisogno di aiuto, quindi senza unterior inciucio vi presento il mio assistente, una persona che stimo molto, esperto nell’uso della frusta e del matterello. Avanti saluta gli studenti, Earl:
-EHU!- … Accidenti, ben detto Earl! Il mio amico Minotauro ha il dono della sintesi, è un po’ timido ma quando lo si conosce meglio… (un consiglio, non correggetelo mai!!)
E ora veniamo al dunque, per pepare questo piatto è necessaria una notevole forza fisica e un notevole stomaco per digerirlo, perciò se siete un gruppo di gnomi capitanato da una driade andatevene al ristorante elfico, questo non fa per voi!
Per prima cosa dovete scuoiare il Bulette che avete ucciso in giornata (siete sicuri che è morto quando smette di sgranocchiarvi gli arti), Earl procedi pure… -NGOOO-. “SKRAKATA-BONK-CRASH-HULK-PATAPUM-SQUART… ploc…” Perfetto, ora potete aprire gli occhi e pulirvi la faccia; un consiglio per gli amici a casa: per fare in fretta questa operazione pestate un piede al barbaro del vostro gruppo, senza farvi vedere mi raccomando e chiudetelo in una stanza con la carcassa del Bulette.
Tenete da parte il guscio, sarà il nostro piatto di porcata. Tranciate le zampe, la testa e la coda della bestiola, non ci serviranno per questo piatto, ma tenetele da parte per un buon brodo. La parte migliore per il vellutato alla Julienne è la gola, in un esemplare adulto ci saranno almeno tre chili di carne là, perciò datevi da fare! Earl, prego, sai già come procedere –EHU UGH?- Ah già, dimenticavo, il mio assistente mi ha ricordato che bisogna prima rimuovere le ghiandole acidarie situate nel tratto laringo-faringeo, molte grazie. Non è un’operazione facile sapete, è necessario entrare con una lama di 2,4 cm e facendo leva sollevare la membrana di Hutton con la destra, mentre con una precisa rotazione della mano sinistra eseguire la manovra di Ferguson incrociat… “STRAP” -EHU GUH!- …Impressionante. La rimozione delle ghiandole è particolarmente importante, perché contengono un potentissimo acido che aiuta il Bulette a predigerire il cibo più “difficile” (come gli avventurieri in giaco di maglia) ancora prima di arrivare allo stomaco.
Mettete la carne in una teglia passata sulla barba del nano, con rametti di rosmarino, mettete la teglia in forno a 500 gradi (+1,magico) e lasciatecela fino a che non prenderà un bel colorito bruno. Prendete 1kg di funghi di stagione (meglio se di Ettin), non lavateli, tagliuzzateli e metteteli ad appassire in padella con del burro (di Drider), unite un ciuffo di thykkala e bagnate di tanto in tanto con della birra nanica scura. Vi ricordate le ghiandole? Non credevate davvero che le avremmo buttate, ora è il momento di usarle! …ok avete 5 minuti per andarle a riprendere nella spazzatura, forza che state aspettando?!
Chiedete al guerriero del gruppo di prestarvi i suoi guanti dell’armatura completa in piastre (meglio se di Ankeg) e spremete con cautela le ghiandole nella padella, attenti a…troppo tardi? Stavo per dire gli occhi. Earl ti prego non stare sopra la padella, ci cadono i peli, il timballo di Minotauro lo facciamo un’altra volta! –AHGH EUGH!!- No, no certo che non lo facciamo, ci mancherebbe, non siamo mica dei mostri -UGHAGH!-, si fa per dire, tranquillo Earl, non perdiamo la calma, metti giù quell’ascia da bravo!
L’acido delle ghiandole ha un magnifico sapore a metà tra l’arancio e il sangue di Ettercap, si abbina perfettamente ai funghi e grazie alla thykkala il suo potere distruttivo è drasticamente ridotto, perciò dovrebbe essere commestibile per la maggior parte degli umanoidi (popolo fatato escluso). La salsa avrà ora assurdo un aspetto vellutato, un interessante color senape e un profumo di…qualcosa che cresce sui piedi degli halfling, versate il delizioso composto nel guscio del Bulette e tenetene un po’ da parte. Earl se vuoi assaggiare usa un cucchiaio, per favore.
A questo punto l’arrosto dovrebbe essere pronto, quindi lo estraiamo dal forno (se la porta è incastrata lanciare dissolvi magie) e lo mettiamo su di un piano resistente.
Ora pregherei tutti quanti di stare indietro mentre Earl eseguirà un perfetto taglio alla Julienne con la sua Ascia Bipenne +3 afflilata, vorpal, anatema dei Bulette; prego, procedi pure.
“ZACK-ZONCK-TRONK…FIN-FIN-FIN-SLASH-FIN-FIN-FIN”
Magnifica esecuzione! Purtroppo ho ricevuto qui molte e-mail di protesta sul fatto che l’arma di Earl sia introvabile e costosissima, per rispondere a quelle persone posso solo dire: volete mangiare insipide bacche e biscotti di aria fritta come gli elfi? Non siete stufi di succhiare corteccia e sassi alle “quattro stagioni” che poi è sempre una ed è sempre inverno?! E allora state zitti e comprate l’Ascia del Macellaio Earl, in offerta fino al 10 Febbraio a sole 119900 MO!!
Adagiate l’arrosto alla Julienne nel guscio e guarnitelo con la salsa rimanente, mmmhh da leccarsi le zanne! Per oggi è tutto, arrivederci alla prossima, e come sempre:KAKATTAHG YAPPO HU!! -EUGH!-

Diario di viaggio di Tiago dei Rhym

Parte Seconda - Sabbia


A giudicare da ciò che vedo dovrei trovarmi comunque sulla costa nord del Mare della Luna, davanti a me si estende una sconfinata brughiera dai colori pallidi incartata in uno spesso velo di brina mattutina, ultimo regalo dell’inverno. Quella è il Thar, conosciuta anche come Grande Terra Grigia, un nome che è tutto un programma, là è dove abbiamo rigettato a mo’ di sgabuzzino tutte le inutili tribù orchesche che hanno cercato di opporsi alla conquista del Mare della Luna da parte del “mondo civilizzato” e sono per puro miracolo sopravvissute. La dinastia guerriera degli Zhentarim ora regna sulla maggior parte della regione, ma ovviamente non è facile tenere a bada i dissidenti, i ribelli sono le altre famiglie di colonizzatori che hanno combattuto in prima linea, a fianco degli Zhent, hanno costruito città sopra la cenere dei villaggi di orchi e lucertoloidi e sono stati infine sottomessi a forza di colpi di mano politici dai loro assai più affabili colleghi. La Koh-vaa, vascello da guerra Zhent, capitanato da Karvos Melanua, partì il 5 di gennaio da Zhentil Keep, assieme a due vascelli di supporto, armati e pieni di soldati, con ordini di portare la guerra a Melvaunt, ultima (per quanto se ne sa) roccaforte ribelle. La scorta l’abbiamo persa in mare circa un mese fa in uno scontro tremendo con una flotta di quattro navi pirata (supponiamo assoldate dai ribelli) che siamo riusciti ad affondare solo grazie al supporto degli espertissimi Maghi Rossi. Oggi in una guerra qualsiasi, aver stanziato una parte delle proprie risorse nel pagamento di questi discepoli di Thay può cambiare la sorte dello scontro, i loro incantesimi coordinati alla perfezione riuscivano a colpire le navi nemiche e al tempo stesso proteggere le nostre, senza quegli odiosi e saccenti santoni della bacchetta saremmo stati sterminati. Uno sforzo alquanto inutile visto come sono andate a finire le cose. Si mette proprio male per gli Zhent, aver perso tre navi prima ancora di cominciar la guerra e l’unico superstite di un probabile amm… un momento, ma certo non è stato affatto un ammutinamento, bensì un’ attacco da parte dei ribelli! Hjare doveva essere una spia, una sporca traditrice. Mentre indugiavo in piacevoli pensieri di odio verso quel non-morto, concentrato com’ero non mi resi conto di quello che avveniva sotto il mio naso, fino a che un rumore alquanto molesto non smascherò il furfante. –Aaargh!- Girai la testa e vidi che dietro di me era in atto una ben nota opera popolare dal titolo “ripulisci il pollo mentre è occupato a sognare ad occhi aperti”.
Era un piccola figura grigia, la protagonista, china sul mio sacco, con un’espressione di disgusto rivolta probabilmente alla povera carcassa-banchetto di Niola, che le spuntava da sotto il cappuccio calato in testa. –Fermo dove sei maniaco!- disse lei –sono armata e ho qui la tua spada, perciò rassegnati, dammi l’oro e non ti ucciderò-
-Calma ti prego, non farmi del male! Sono solo un povero naufrago-

-Bravo, così va bene maniaco, ora dimmi come si apre questo sacco!-
Notai con piacere che la mia borsa magica a prova di ladro funzionava come si deve e ripresi la conversazione: -certo, guarda è semplice devi usare una speciale chiave che ho nascosto lì…- Puntai il dito verso di lei e provai una gran gioia nel sentire l’energia che fluiva attraverso il mio braccio per concentrarsi sulla punta del dito mentre nella mia mente, in un istante, visualizzai i simboli arcani che mi permettono di lanciare un dardo incantato alla povera sprovveduta! Un bagliore porpora scaturì dalla mia mano e volò ad altissima velocità, colpendo in pieno la ladra; l’impatto la scaraventò indietro gettandola nell’acqua bassa… che dilettante.
-ma quale chiave, idiota! Ah ah ah!- Al momento ero così divertito che non mi resi conto che avevo effettivamente lanciato un incantesimo, la qual cosa è davvero notevole per me, ve lo assicuro, se pensate che ho studiato i rudimenti della magia per mesi e mesi in gioventù, dando sui nervi al mio istruttore che convintosi finalmente del fatto che ero totalmente negato, decise di iscrivermi all’accademia delle armi, dove infine ebbi più fortuna. Ciò che innervosiva di più il mio vecchio maestro era il fatto che io studiavo tanto, anche troppo, conoscevo alla perfezione la teoria e sapevo scrivere tutti gli incantesimi di base che mi venivano insegnati, però per qualche inspiegabile motivo quando si trattava di passare alla pratica non mi usciva dalle mani neanche una scintilla. Chissà dove ho trovato il coraggio e la sicurezza di tentare una mossa del genere…e fortuna che decisi di portarmi dietro il mio vecchio libro del mago! Quando avevo finito di ridere mi diressi verso la malcapitata, raccogliendo nel frattempo la mia doppia lama, e mi sporsi dal bordo della zattera arenata per vedere che fine aveva fatto. –Ehi tu, gnoma, scusa credevo avessi detto “ho sete”- Nessuna risposta. Nell’acqua non c’era, e siccome l’acqua era bassa l’avrei vista sicuramente pensai, quindi mi abbassai per guardare meglio… Chiaramente se questa fosse una storiella di “serie z”, il protagonista avrebbe appena commesso un madornale errore, e siccome questo pare proprio essere il caso ecco che da un buco tra le assi sbuca fuori una piccola mano che tiene un piccolo, ma appuntito, pugnale. In un secondo l’arma era conficcata nel mio polpaccio, potete solo immaginare il dolore, persi l’equilibrio istantaneamente due manine afferrarono la mia gamba e mi spinsero giù in acqua. Ebbi solo il tempo di incrociare il suo sguardo tra la schiuma dell’acqua mentre cadevo giù, un ghigno malefico su quella faccia che mi accorsi essere di razza halfling. Si tirò su a fatica e poi sparì dalla visuale. Mi presi una gran botta per via dell’acqua bassa, la farabutta si era nascosta sotto gli strati di assi del ponte tranciato (ecco perché i ladri sono piccoli), per forza non la vidi guardando in acqua. Mi ci volle un po’ per riguadagnare la riva e quando, strofinandomi gli occhi grondanti lanciai uno sguardo, vidi la malefica ladra che arrancava una corsetta in direzione del Thar, con in spalla il mio sacco. Era gia piuttosto lontana e si girò a un certo punto solo per urlarmi: -NON SEI GRAN CHE’ COME MAGO!-
-TI ODIO!- Fu l’unica cosa che riuscii a urlarle quella volta, pensando forse che dalla mia voce sarebbe scaturita per magia una potente maledizione fulminante. Così non fu, ovviamente e io mi trovai ancora una volta sulla spiaggia ricoperto di stupidissima, odiosissima sabbia.
Ora, se non altro, avevo uno scopo pressante, ritrovare il mio preziosissimo sacco magico sparito assieme a una halfling nelle Grandi Terre Grigie, infestate dagli orchi più incavolati di tutto il Nord.Fortunatamente cadendo in acqua mi sono portato dietro la mia doppia lama, come se questo potesse in qualche modo riscattare la pateticità della mia situazione. Tuttavia guardando sulle assi dell’ex ponte della Koh’vaa trovai qualcosa in grado di risollevarmi il morale di un bel po’ di punti e anche di strapparmi un mezzo sorriso: la formidabile ladra aveva perso la sua borsa da cintura, probabilmente slacciatasi per il colpo del dardo incantato.

domenica, gennaio 20, 2008

Diario di viaggio di Tiago dei Rhym

MAI FIDARSI DI UNA MUMMIA
Parte Prima - Sabbia

Era il primo giorno di marzo di un anno fa, il giorno in cui incontrai quella maledetta vecchia fattucchiera. In realtà non era giorno, ma notte e non era neanche la prima volta che incrociavamo lo sguardo io e la mummia, Hjare si faceva chiamare. A bordo della Koh’vaa lei era il chierico, curava le ferite degli inetti che si infortunavano prima ancora di sbarcare nel Golfo di Melavaunt a portare la morte ai ribelli che si opponevano al dominio Zhentarim.
La luna spargeva un velo bianco spettrale sul ponte umido e salato del vascello da guerra. Il rumore assordante dell’acqua contro la chiglia mi dava particolarmente la nausea quella notte, non c’era bisogno di aiuto da parte della comparsa improvvisa dell’orrendo volto mummificato di Hjarn (ma chi ha autorizzato questo dessert per vermi a salire sulla nave?!).
Ella dopo aver accertato che resistevo all’impulso di vomitargli in faccia la cena (un pezzo di formaggio ammuffito) mi parlò con la sua voce lontana e quanto mai irritante
– Questa nave non toccherà terra l’indomani, né i giorni a venire. – Da buon soldato il primo pensiero a sfiorare la mia mente doveva essere come avvisare il capitano dell’ammutinamento… ma io non sono mai stato un buon soldatino, perciò risposi
- Sto ascoltando.- Gli occhi di lei, o meglio, le sue orbite vuote ospitavano un pallido bagliore che si faceva sempre più intenso mentre, con difficoltà di linguaggio e parole molto complesse, mi rivelò quello che definì “l’eredità dei fratelli dimenticati”, o almeno questa è la traduzione più vicina che posso darvi del fraseggio cantato in draconico che utilizzò Hjare, dicendomi che anche il suo era un riadattamento.
Tutto quel blaterare mi aveva messo tremendamente a disagio, anche perché all’inizio non capivo il motivo di questa “piacevole” conversazione, ma non ci misi molto a scoprirlo, difatti durante la sua orazione gesticolava così tanto e in modo così convulso che anche l’Uthgart più ottuso si sarebbe accorto del trucco: il discorso era la componente verbale di un incantesimo. Nell’istante in cui realizzai che evidentemente ero stato escluso dall’ammutinamento afferrai l’impugnatura della mia doppia lama e tirai con tutta la forza che avevo per colpire la schifosa fogna a cielo aperto, prima che pronunciasse l’ultima parola. Ci fu un bagliore rosso, la sua mano sinistra intrisa di energia mi afferrò il collo mentre il mio fendente le colpì la mano destra mozzandola di netto (come potevo immaginare che fosse mancina! Il massimo della sfortuna!) Un dolore intenso e pungente, come quello di una bruciatura da ghiaccio, m’invase il collo e da lì si sparse in fretta fino a raggiungere ogni estremità del mio corpo.
Quello che accadde dopo chiaramente non saprei come raccontarvelo senza mentire spudoratamente, perciò vi accontenterete di sapere quello che vidi al mio risveglio il mattino seguente (credo).
Sabbia, gialla, sapida, stupida, inutile sabbia. Ce ne avevo dappertutto, persino nel… ma lasciamo stare. Pare che fossi solo in questo arenaggio, ad eccezione del simpatico Niola, mozzo della Koh’vaa, simpatico perché morto, ovviamente.
-Come va la schiena Ni?-
Il suo corpo era legato stretto ad un’asse, la quale era inchiodata ad una buona parte del ponte della nostra “gloriosa” nave. Sembrava fosse stato tranciato di netto e sistemato a mo’ di zattera, aveva quattro barili galleggianti legati agli angoli, un lungo bastone adagiato su un lato (mancava solo il cartello “sono un remo, usami!”) e un sacco (il mio sacco, le mie cose, per Gruumsh!). Ora, dato che la mia mammina non si trovava sulla Koh’vaa (e poi mi avrebbe gettato ai pescecani, altro che zattera) e dato che l’unica cosa che si avvicinava lontanamente ad un amico nei miei confronti era proprio la dolce, amabile, affascinante, putrida sacerdote Hjare, che ha cercato di ammazzarmi, non riuscivo proprio a spiegarmi questa esplosione di affetto nei miei confronti. Tra l’altro perché legare Niola alla mia zattera, senza vestiti e anche piuttosto bruciacchiato, a guardarlo bene?
Mentre scacciavo questo lugubre e alquanto indigesto pensiero dalla mia mente, cercai di alzarmi e focalizzarmi sulla questione del giorno: sopravvivenza. Con mia sorpresa mi resi conto di non avere neanche un graffio (nuovo, s’intende) e pensai che, tutto sommato, con il sole alto in cielo e non una nuvola a minacciarlo, una spiaggia soffice sotto, un mare azzurro e calmo dietro, e una sconfinata steppa verde davanti… la giornata cominciava proprio di m****.