lunedì, marzo 26, 2007

Nel castello di Jelek

Stremati dalle ultime novità, dopo aver ben arraffato e ben spartito, ci ritirammo a dormire e ne approfittai per riassumere ai nuovi elementi del gruppo tutto ciò di cui eravamo venuti a conoscenza con il passare del tempo, delle modifiche al destino, di Ekler, della guerra leggendaria contro Torgun, dei Diavoli dell'Ovest e qualche riflessione fantasiosa sul Giullare.
Al mattino fummo svegliati da Winghael che, sempre più mattiniera, chiacchierava amabilmente con Erin e urlicchiava "La mia gemella! La mia gemella! Tu hai incontrato la mia gemella!!!", dopodichè Erin ci rifornì di pozioni curative e ci disse che stavamo per partire.
Seguimmo i quattro Diavoli dell'Ovest all'interno dell'ennesimo portale e arrivammo ai piedi del castello di Jelek. Improvvisamente il mio medaglione si illuminò e urlai il mio nome per la seconda volta.
Apparve il carretto e per precauzione lo chiusi a chiave in maniera che sembrasse un carretto normale, ovviamente dopo aver controllato che Eoghan non camminasse già da solo per casa. Stranamente il corpo del bardo sembrava non essersi decomposto molto dopo la morte.
 
Beh, non era comunque il momento di investigare: il castello ci aspettava e Stondylus ci intimò di seguirlo.
Shuro sembrò piuttosto contrario così decise di rimanere a fare la guardia al carretto, mentre noi intrepidi avanzammo armi in pugno. Entrati nel castello ci si presentarono due porte identiche, su una stava la scritta "Patagarri delle Galapagos" e sull'altra "Diavoli dell'Ovest", aquel punto ritenni quindi opportuno spiegare al popolo che nel castello dimorava l'Oracolo e probabilmente, come l'ultima volta, aveva preparato qualcosa fatto apposta per noi... Ma fui bruscamente interrotta da Stondylus, che mi ringhiò contro un "Ovviamente! Sveglia, voi di là, noi di qua. Ci ribecchiamo poi". Un po' offesa dal comportamento del capo-diavolo trotterellai dietro i miei compagni che entravano nella stanza: era riccamente arredata e proprio in mezzo c'era un piedistallo con un librone aperto. Edel e Winghael si avvicinarono e Winghael chiese: "Cosa c'è scritto?", Edel le rispose: "Questa mattina ho preparato rune espl..."..... Mi fiondai a terra giusto in tempo per sentire il boato dell'esplosione e ripensai ancora una volta al fatto che decidere di specializzarsi negli incantesimi di illusione rinunciando alla possibilità di lanciare "Rune Esplosive" era un gran peccato.
Rialzandomi vidi che, proprio di fronte alle due facce incenerite di Winghael ed Edel, si era aperta una porta segreta, così entrammo anche in questa seconda stanza, che era arredata all'orientale ed era la dimora di una cinese che stava seduta ad occhi chiusi su un cuscino al centro della stanza.
Sempre senza aprire gli occhi ci intimò di andarcene, dicendo che non eravamo graditi in questo luogo e il fatto che non aprisse gli occhi ci sembrò molto inquietante, infatti dopo un po' che insistevamo per passare la cinese iniziò ad aprirli e lunghe lingue di fiamme iniziarono a colpirci. Edel, bruciacchiata in più punti, rotolò nella stanza precedente, mentre quella in cui ci trovavamo inziò a prendere fuoco.
Geeno sparò addosso ad Edel dell'acqua per spegnerla e lei si rialzò da terra gridando che la stanza sarebbe bruciata tutta insieme alla cinese e che sotto il cuscino avremmo trovato una botola.
La predizione si rivelò esatta: dopo aver azzerato la cinese spostammo il suo cadavere e sotto il cuscino trovammo la suddetta botola. Ci calammo con sprezzo del pericolo e arrivammo ad un corridoio che conduceva ad una stanza enorme, nella quale trovammo ad attenderci un tipo con lunghe braccia formate da acido, che subito ci scagliò contro una nebbia acida molto fastidiosa.
Iniziammo a tirargli frecce e, complice anche l'abilità di Winghael di tirarne tre contemporaneamente, lo riducemmo ad un puntaspilli.
La morte dell'acidoso fece scattare la porta alle sua spalle, che aprimmo e che ci condusse in un'altra stanza enorme con altre cinque porte che avevano numeri incisi sopra. Edel sfruttò nuovamente le sue capacità e ci disse che avremmo dovuto lasciar perdere le altre due porte concentrandoci esclusivamente su quelle che portavano numeri tra cui era compreso il 9.
Mentre tentavamo di aprirle però fummo attaccati da un mezz'orco che si muoveva agilmente all'interno delle pareti, sbucando alle nostre spalle quando meno ce lo aspettavamo.
Quando ci fummo liberati anche di questo mostriciattolo riuscimmo ad aprire una delle porte ed entrammo in quella che sembrava essere un'immensa serra. Tutto intorno a noi c'erano piante e rovine di... boh.... edifici probabilmente?
Improvvisamente sentimmo un rumore e, ricordandomi dei terribili Bodak, cercai subito la mia benda nera per ripararmi dal loro sguardo mortale, ma non ce ne fu bisogno poichè quello che vidi fu immensamente peggiore: due giganteschi robottoni con tanto di alabarda spaziale si muovevano nella nostra direzione, così grossi che forse gli arrivavo alla caviglia.
Giusto così per saggiarne la resistenza gli tirai una freccia ma un'alabardata nella mia direzione, in grado di schiantare al suolo alberi e rovine mi fece immediatamente cambiare idea. Suggerii al gruppo la fuga tattica e mi scagliai un'incantesimo di invisibilità mentre gli altri testardamente insistevano nell'attaccare i mostri. Giunsi al muro opposto e mi misi a cercare un'uscita ma dopo un po' non avevo ancora trovato nulla e così anche i miei compagni che, vista la potenza dei nemici, avevano deciso di desistere dal fargli male.
Tutti tranne Edel che, grande cercatrice del gruppo, aveva trovato una botola dentro un tronco cavo. Saltammo tutti dentro e, superato un corridoio, arrivammo ad una stanza completamente buia. Mi lanciai subito un incantesimo di scurovisione (mi ricordavo infatti dell'esperienza del bardo con il basilisco) e vidi tantissime figure grigiastre e bruttissime, che Wingahel identificò come molti-non-morti.
Sapendo di non potercela fare ad ucciderli tutti mi lanciai a testa bassa verso di loro e, slalomando agilmente, raggiunsi la parete opposta. Niente porta neanche qui ma osservando più dettagliatamente ci accorgemmo di una botola sul soffitto. Questo era pane per i miei Movimenti del Ragno, così iniziai ad arrampicarmi e riuscii ad aprire la botola.
Mentre Geeno scacciava i non morti con l'incensiere e il corno di Taller più utile del mondo, calai giù la mia corda e aiutai Edel a salire, seguita poi da Wingahel+lupo e da Geeno.
Arrivammo nell'ennesimo corridoio e decisi che sarei andata avanti io, sbirciando dalla porta e nel caso tentando un attacco furtivo. Ma non ce ne fu l'occasione: oltre la porta c'erano Stondylus e Jimmy che fronteggiavano il famoso Giullare, mentre Seret ed Erin giacevano a terra privi di sensi.
Quella scena non mi piaceva per niente, Erin mi aveva espresso i suoi dubbi sulla correttezza di Stondylus e il fatto che sia lui che Seret fossero KO mentre Jimmy, l'anello debole del gruppo, non lo era mi inquietò non poco.
Stondylus ci intimò di entrare tutti e disse che si sarebbero occupati lui e Jimmy del Giullare mentre noi potevamo proseguire oltre un portone, oltre il quale ci avrebbero seguiti non appena liberati del Giullare.
Le richieste di spiegazione sullo svenimento di Seret ed Erin furono molto vaghe e non mi convinsero per nulla ma mi ricordavo del fatto di non contrariare mai Stondylus quindi mi diressi risoluta verso il portone, seguita da Winghael, Kyrill ed Edel. Non appena oltrepassammo il Giullare una grata scese dietro di noi separandoci dai traditori: Stondylus prese Erin e Seret per il colletto e sia lui che Jimmy abbassarono le armi mentre il Giullare faceva apparire altre due porte e diceva soddisfatto che avrebbe rispettato il patto e lasciarli proseguire poichè avevano offerto quattro sacrifici.
A quel punto Edel mi suggerì di disegnare qualcosa e immediatamente capii: iniziai a tracciare sul pavimento il simbolo che avevo studiato usando il mio gessetto giallo e spiegai ai compagni di entrare nel cerchio. Meno di un secondo dopo eravamo dall'altra parte della grata di fronte ad un impassibile Giullare, che Geeno nascosto dietro alla porta seccò improvvisamente.
Oltrepassammo la porta in cui era entrato Stondylus e trovammo di fronte a noi due specie di guerrieri, alle spalle dei quali stavano appese quattro gabbie e dentro le gabbie, svenuti, c'erano Eoghan, Erin, Wingahel (o la sua gemella a questo punto!) ed Aineken!
 
Comincio a non capirci più nulla....

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