giovedì, dicembre 06, 2007

Seguir lo fato ove guida

Tempi remoti, ormai persi negli anni
traboccan di mostri, di intrighi e di inganni
la gente conosce paura ed orrore
nemmeno uno solo che scampi al dolore.

Perduti in un mondo che sembra aver perso
le leggi ancestrali di ogni universo
si trovan due amici costretti a portare
compagne di pietra che debbon curare.

Salendo pesanti coi fiati ormai rotti
lamentano il modo in cui sono ridotti
e quando raggiungono il placido piano
riposano tutti, tre donne ed un nano.

Ma poco è il riposo e la via li conduce
in un buio passaggio privato di luce
parandosi innanzi a li quattro spavaldi
pericoli e salti per muscoli caldi

Raggiungon la fonte in un tempio nascosto
affrontan lì un mostro ch'è fin troppo tosto
patiscono colpi e i fulmini vanno
per ben cinque volte ad infliggergli danno

Lo sguardo del nano impotente sì spazia
che assiste gelato ad un colpo di grazia
Ed urla rabbioso "Sei morta bestiaccia!
Ch'io libero torni per darti la caccia!"

Sia stata magia o divina richiesta
in sette minuti la bolla s'arresta
ed usando il favore del velo più arcano
la lotta finisce a favore del nano

S'allietan le pietre, ritornan le carni
curata è la donna che impugna le armi
Si perdon le otto tremende sventure
che avevan gli eroi da molte avventure

Ma il suolo s'infossa, che par terremoto
e anche il più lesto affonda nel vuoto
per nove o più metri si fa la caduta
ma salva è la vita, con qualche bevuta

Ma il cuore rallenta, la testa cammina
si contan le teste, qualcuno indovina
son dieci e mostruose, nessuno s'aggrada
è l'idra quel mostro che sbarra la strada

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