lunedì, settembre 17, 2007

Ambientazione: quanto conta?

Tanto, secondo me. Questa è la conclusione cui sono giunto dopo decine e decine di partite. L'avere una chiara percezione dei territori in cui ci si muove, dei comportamenti delle varie razze, delle gerarchie che esistono e si devono rispettare, della posizione dei luoghi più ostili, delle leggende e dicerie può aiutare in maniera considerevole la stessa interpretazione dei giocatori.
In questo infatti credo di aver peccato più volte. Pretendere di avere interpretazioni intense in ambientazioni povere e imprecise è piuttosto insensato. Così la proposta (e suggerimento) che ho in testa è quella di decicare una serata (o parte di) alla presentazione del "terreno di gioco". Vado a spiegare anche se mi pare abbastanza intuitivo.

Il master si preoccuperà di studiare il territorio in cui i suoi personaggi si muoveranno, gli abitanti di questi luoghi e ogni altro elemento di contorno in una fase precedente l'inizio della campagna.
In una seconda fase il master deciderà le linee guida (almeno quelle) della stessa campagna e in base a quelle deciderà quali elementi del "terreno di gioco" rendere pubblici ai giocatori.
Seguirà poi il momento in cui il master radunerà i giocatori e illustrerà loro in maniera piuttosto generale ma completa il "mondo" in cui si verranno a muovere i loro personaggi. Spiegherà così le varie razze, i comportamenti tipici, le gerarchie sociali, i tipi di religioni predominanti, i tipi di culto, e così via. Darà anche informazioni più dettagliate su luoghi, persone e usanze conosciute dai personaggi, nonchè una discreta presentazione di quelli che sono i poteri dominanti i vari territori di azione.

Alla fine di tutto questo i personaggi sapranno, ad esempio, che andando ad est incapperebbero, nel giro di una settimana, nel vasto deserto di sabbia, dal quale pochi fanno ritorno e dove si dice sia sepolta un'antica cività. Sapranno che generalmente è molto meglio percorrere centinaia di miglia in più costeggiandolo che attraversandolo. Oppure i personaggi potranno sapere che in ogni piccolo paese si usa molto più il baratto che il pagamento in monete d'oro e che invece nelle grandi città è sempre meglio cercare le botteghe di periferia per evitare di essere truffati dagli abili commercianti del centro. Scopriranno magari che incrociare un cavaliere può essere un buon incontro perchè sono generalmente persone legali che seguono un forte codice morale, oppure apprenderanno l'etichetta da utilizzare in certe circostanze e con certi personaggi.

In definitiva, una sessione di gioco nella quale il master presenta il "mondo" la ritengo un'ottima idea. La serata potrebbe essere composta da una prima parte nella quale è il master a spiegare tutto ciò che ha preparato lasciando la seconda per un'intenso scambio di domande, richieste e critiche.

1 commento:

Bert ha detto...

D'accordissimo sulla serata ambientazione! Prendo pergamena e inchiostro, si sa mai che riesca a scrivermi qualche beeella storia per incantare!